Le manovre, seppur sottovoce, sono già partite: dal 1° agosto la Capitale avrà un nuovo prefetto. Gerarda Pantalone, da maggio del 2019 a Palazzo Valentini,...
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Ma chi sarà il nuovo rappresentare del governo a Roma? Di nome ne circolano diversi. Ma, assicurano dal ministero, «nulla è stato ancora deciso».
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IL TOTO-NOMINA
Tra le opzioni che circolano c’è quella di Riccardo Carpino, attualmente capo dell’ufficio legislativo del Viminale (quindi colui che si è occupato delle circolari ministeriali durante la pandemia) e prima ancora dirigente Agenzia delle Entrate, Dogane e Demanio. Carpino, in passato, è stato già in predicato di diventare prefetto della Capitale. Nel suo curriculum c’è stata anche la nomina di commissario straordinario per le opere ai tempi del G7 di Taormina. Chi lo conosce dice: «Per lui sarebbe il coronamento di una carriera». Ma non è l’unica ad ambire alla prefettura più importante d’Italia. Nei Palazzi gira anche il profilo di Bruno Frattasi, capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della difesa civile, e attualmente direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. La terna dei papabili si chiude con Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del ministero dell’Interno e dunque braccio destro di Lamorgese, ruolo che ha ricoperto anche con Matteo Salvini. E’ considerato uno degli «uomini d’ordine» più importanti d’Italia. Ministro ombra, per molti osservatori, quando il leader della Lega era al governo e, come si ricorderà, sempre operativo in giro per l’Italia. Portano la firma di Piantedosi, ex prefetto di Bologna, le principali decisioni adottate da Salvini due estati fa, a partire dalla vicenda della nave Diciotti.
Questi i protagonisti del momento per una partita che, come sempre quando ci sono ballo nomine del genere, si risolverà all’ultimo minuto.
La decisione che Lamorgese prenderà non sarà banale. E non solo perché in ballo c’è Roma. Il nuovo prefetto dovrà accompagnare la città alle prossime elezioni amministrative e soprattutto gestire l’ordine pubblico in una fase assai complicata , come quella che stiamo vivendo: la Fase 3 post Covid, il pericolo di tensioni sociali nelle periferie, il rischio che la criminalità possa poggiare gli artigli su una città colpita dalla crisi economica.
Difficilmente - salvo sorprese - sarà Gerarda Pantalone, inoltre, a doversi occupare di un altro dossier caldissimo: lo sgombero della sede di Casapound nel quartiere Esquilino. Salito nella lista delle priorità dei palazzi occupati in città. Un tema, quest’ultimo, che Carpino, da ex direttore del Demanio, conosce e ha trattato per mesi.
La nomina del nuovo prefetto di Roma potrebbe far parte di un pacchetto più vasto con Catanzaro e Pescara. A fari spenti, il valzer è partito. E anche la politica, alla vigilia delle comunali del 2021, proverà a inserirsi nella corsa. Ma chi conosce bene la ministra dell’Interno non ha dubbi: «Luciana proporrà un nome al di sopra di qualsiasi strumentalizzazione». D’altronde, in ballo ci sono il futuro della Capitale, i rapporti con Virginia Raggi e con chi prenderà il suo posto, salvo rielezione della grillina. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero