E' caos sulla corsia preferenziale di Portonaccio, ma questa volta il traffico veicolare non c'entra nulla. Secondo una denuncia di Gabriele Di Bella, storico dirigente...
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Piovute a migliaia da maggio a questa parte, da quando cioè il provvedimento su via Portonaccio è entrato in vigore, le contravvezioni (dell'importo di 59,50 euro cui si aggiunge la decurtazione di due punti dalla patente) devono essere annullate e cancellate. Il rischio? «Creare un danno erariale - spiega Di Bella - al Campidoglio poiché i cittadini potrebbero impugnare le sanzioni e ottenere ragione di fronte al Giudice di Pace».
A detta del sindacalista, «il provvedimento è stato attuato senza un controllo preventivo e senza informare correttamente la cittadinanza, tutt'oggi la segnaletica orizzontale e quella verticale è sporadica nonché istallata in punti sbagliati». Questa procedura, in sostanza, «ha indotto i cittadini a violare le norme ma devono essere spente le telecamere per le enormi carenze tecniche che il cambio di viabilità ha comportato». Per chi proveniere da via Tiburtina, o per chi prova a uscire da alcune strade come via Umberto Partini, «è impossibile - prosegue Di Bella - vedere i cartelli che informano di non poter transitate sulla preferenziale».
Nell'ultima Assemblea Capitolina è stata approvata una mozione presentata dal consigliere di Fratelli d'Italia, Fabrizio Ghera, che impegnava la sindaca a rivedere il provvedimento per lo stesso motivo avanzato dal sindacalista dei caschi bianchi. Qualche giorno più tardi, però, il consigliere nonché presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefàno, ha addotto ulteriori spiegazioni: «Non sussistono i presupposti per revocare le sanzioni. Come detto più volte, la corsia è stata istituita il 20 aprile, e le telecamere accese il 2 maggio. Ne è stata data comunicazione sui tabelloni elettronici della A24 e di via Prenestina, oltre che sui canali istituzionali, e i primi giorni c'è stato anche il presidio della Polizia Locale. La segnaletica verticale risulta a norma di legge e, in particolare l'ultimo cartello, non può non essere visto (il che può comportare al massimo una sanzione). Lo stesso dicasi per la segnaletica orizzontale e la scritta "bus taxi».
La replica di Di Bella che chiede a Stefàno «di rassegnare le dimissioni dall'incarico di presidente della commissione Mobilità», non si è fatta attendere: «Tecnicamente l'errore sulla gestione e sulle informazioni della preferenziale di Portonaccio sono enormi, il danno erariale già c'è per tutti i verbali inviati e che sono facilmente impugnabili proprio a causa della leggerezza compiuta dalla compagine politica del Comune». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero