«Ma lei ha capito dove bisogna passare?», «No mi dispiace, ma proseguo lo stesso altrimenti arrivo tardi a lavoro». Torna ad infiammarsi il caso della...
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GLI ERRORI
La tinteggiatura fiammate dell'asfalto ieri ha avuto un doppio esito: chi proveniva dalla Prenestina si è accorto solo in parte delle nuove scritte mentre per chi ha continuato a imboccare la strada da via Tiburtina le scritte non si vedevano affatto. Auto, camioncini scooter: nella continua incertezza sono passati lo stesso. Qualcuno si è fermato e, perplesso, ha pure cercato di capirci qualcosa in più. Come due automobiliste che, dirette sulla Tiburtina, si sono accostate per poi decidere di proseguire comunque. L'altro aspetto che rende inquietante questa vicenda lo ha ripetuto Gabriele Di Bella, storico dirigente sindacale Fiadel e funzionario della polizia locale al Gruppo II Parioli: «Per la prima volta debutta a Roma una tre corsie del tutto stravagante». «Il nuovo rimedio adottato dall'amministrazione è in contrasto con il Codice della strada, in quanto spiega Di Bella le scritte e le strisce che separavo la carreggiata in tre corsie (quella centrale riservata per l'appunto ai taxi e agli autobus) non possono avere tutte lo stesso colore; la corsia preferenziale per sua natura deve essere gialla e qui di giallo ci sono solo le paline degli autobus». In più il sindacalista sottolinea il fatto che dovrebbe essere ripristinata nonché aumentata la segnaletica verticale in più punti.
LE CONTRAVVENZIONI
«Ho ragione di pensare conclude il funzionario dei vigili urbani che la prima vittima di tutta questa vicenda sia il sindaco Virginia Raggi a cui chiedo un incontro urgente e di riporre nel frattempo vernici e pennelli». Dalle multe che il corpo dei vigili urbani ha notificato finora, il Campidoglio ricaverà un tesoretto che supera i 10 milioni di euro. Più di 130 mila sono stati, infatti, i verbali recapitati a domicilio per importi da 59,50 euro. Qualcuno la multa (per esser passato dove non poteva senza però averne piena cognizione) l'ha ricevuta 80 volte per un conto che sfiora i 5 mila euro.
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Il Messaggero