Caserma del porto Fluviale: 11 milioni per il recupero. Scatta il piano anti-abusivi `

Ad oggi sono 56 i nuclei familiari che vi risiedono provenienti da 13 diverse nazioni: resterà solo chi ne ha diritto

Caserma del porto Fluviale: 11 milioni per il recupero. Scatta il piano anti-abusivi
Undici milioni di euro: tanto costerà alle casse del Campidoglio la rigenerazione della vecchi caserma occupata di via del porto Fluviale. Parliamo di quell'edificio,...

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Undici milioni di euro: tanto costerà alle casse del Campidoglio la rigenerazione della vecchi caserma occupata di via del porto Fluviale. Parliamo di quell'edificio, posto all'incrocio fra la via Ostiense e via del porto Fluviale, le cui facciate spiccano per i murales dai colori sgargianti.


Il Consiglio comunale ha infatti approvato una serie di delibere di rigenerazione urbana fra le quali spicca questa della Caserma del porto Fluviale e quella del trasferimento di una parte dell'Accademia delle Belle Arti di Roma alcuni padiglioni dell'ex Mattatoio di Testaccio. Andando con ordine, si aprono le porte a una ristrutturazione di una ex caserma occupata abusivamente. Dal Campidoglio, l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, rassicura: «Alla fine, dentro la caserma ci rimarranno solo coloro i quali hanno diritto a un alloggio popolare». E dal Dipartimento Patrimonio fanno sapere che saranno effettuati controlli su redditi e requisiti. Alla fine, però, bisognerà vedere quanti punti 10, il punteggio massimo per avere diritto alla casa popolare, rimarranno dentro.

 

 

Per questi si dovrà provvedere a una situazione abitativa. La delibera votata in Aula Giulio Cesare prevede che il Comune acquisisca gratuitamente l'ex caserma e dia il via libera al programma Porto Fluviale RecHous: recupero partecipato del patrimonio artistico e sociale dell'immobile vincolato ed occupato. Il palazzo, 1860 metri quadri, risulta occupato ormai dal lontano 2003, quando il sindaco era Veltroni sindaco.
Ad oggi sono 56 i nuclei familiari che vi risiedono provenienti da 13 diverse nazioni. L'accordo prevede la trasformazione del cortile interno in una piazza pubblica aperta al quartiere, al cui interno sarà attivato un mercato a chilometro zero più un hub per la mobilità sostenibile, uno sportello antiviolenza e laboratori. Insomma, dopo la Regione e le sue sanatorie, anche il Campidoglio marcia a grandi passi sulla stessa direzione.

 

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IL PROVVEDIMENTO

L'aula ha anche licenziato un altro provvedimento, quello che assegna all'Accademia di Belle Arti alcuni padiglioni dell'ex Mattaoio di Testaccio affinché vengano destinati ad attività di alta formazione artistica e musicale. «Si tratta di un'ottima notizia, per la quale voglio ringraziare i consiglieri capitolini e l'assessore Zevi», ha dichiarato in una nota l'assessore alla Cultura Miguel Gotor, che ha aggiunto: «con questo provvedimento vengono raggiunti due obiettivi: da una parte, si aprono nuovi spazi di qualità destinati all'istruzione e alla formazione dei giovani e, dall'altra, si valorizza e riqualifica un pezzo importante del patrimonio immobiliare comunale come l'ex Mattatoio. Una struttura che come amministrazione, stiamo lavorando a trasformare, da luogo costantemente minacciato dal degrado e dall'abbandono che era, in una Città delle Arti: un'area riqualificata che sia un polo della Cultura e del sapere aperto alla città.

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Il Messaggero