Maltrattamenti a scuola, Cassazione conferma gli arresti domiciliari per la direttrice

Maltrattamenti a scuola, Cassazione conferma gli arresti domiciliari per la direttrice
Confermata, dalla Cassazione, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Maria Rosaria Citti la direttrice della scuola materna San Romano, nel quartiere del...

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Confermata, dalla Cassazione, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Maria Rosaria Citti la direttrice della scuola materna San Romano, nel quartiere del Portonaccio, indagata per maltrattamenti ai danni di bambini della sua scuola insieme all'insegnante Franca Mattei. La Suprema Corte - sentenza 38060 depositata oggi, udienza del 18 luglio - ha infatti ritenuto «infondato» il ricorso dell'indagata contro il ripristino dei domiciliari stabilito dal Tribunale di Roma lo scorso 6 maggio. In precedenza la stessa Cassazione, il 12 novembre del 2013 aveva annullato con rinvio l'ordinanza che confermava la misura cautelare.




Ad avviso dei Supremi giudici occorreva inquadrare meglio la responsabilità della Citti che ora, invece, è stata «ben evidenziata» con riguardo alla violazione dell'obbligo di vigilanza su quanto avveniva nella scuola e su quello di segnalare i maltrattamenti all'autorità giudiziaria. In base alle indagini, invece, la direttrice avrebbe 'coperto' i comportamenti di maltrattamento verso i bambini della Mattei. Per la Cassazione, in maniera corretta, ora il Riesame ha evidenziato «le omissioni in ordine al dovere di segnalazione e di vigilanza» elencando le fonti di prova «dalle quali ricava tale convinzione».







Tra queste anche una intercettazione ambientale mediante video riprese effettuata dalla polizia dalla quale si ricava come «non viene mai registrata la presenza della Citti, circostanza questa» che ha portato la maestra Mattei a continuare nelle sue condotte di maltrattamenti fino al 14 maggio 2013 quando sono state eseguite le misure cautelari«. Il Comune di Roma, i 17 genitori dei bambini maltrattati e un ente che si occupa di minori affetti da autismo hanno chiesto di costituirsi parte civile nel processo che è iniziato lo scorso 29 ottobre, la Mattei è in pensione da circa un anno e la Citti aveva chiesto il trasferimento in un'altra scuola.
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Il Messaggero