«Lo stavamo dicendo da mesi, quella discarica di cassonetti è pericolosa, sapevamo che prima o poi poteva prendere fuoco», racconta Guido Basso, presidente del...
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RILEVAMENTI
Gli effetti e i danni di quel disastro si percepiscono ancora negli occhi di chi vive e lavora vicino alla macerie dell'azienda, nonostante le rassicurazioni di Arpa, Asl e sindaco 5 Stelle di Pomezia, Fabio Fucci. La popolazione continua ad avere paura, a temere per la propria salute. «E' vero i valori di diossina e polveri sottili sono scesi - dicono i residenti della zona rientrati in casa dopo quasi un mese - ma nei giorni dell'incendio abbiamo respirato talmente tanta robaccia che gli effetti li subiremo tra qualche anno». Gli esperti della Asl Roma 6 ribadiscono che, durante le tante misurazioni effettuate, nell'aria non sono mai state trovate fibre di amianto. Gli ultimi dati forniti invece dall'Arpa Lazio il 9 giugno scorso, rilevano valori di microinquinanti in netta diminuzione. «Le concentrazioni di inquinanti - scrive l'Arpa Lazio - sono risultate basse e simili a quelle riscontrate in altre campagne di misura in cui non è stata rilevata contaminazione del suolo». Insomma secondo gli esperti la qualità dell'aria sarebbe migliorata, mentre i terreni non avrebbero mai subito danni. Per questo il sindaco Fucci ha deciso di circoscrivere a 716 metri il divieto per gli agricoltori e gli allevatori di coltivare, raccogliere, vendere e consumare frutta e verdura e portare gli animali al pascolo. In via cautelativa, però, per i produttori che ricadono nel raggio dei 5 chilometri il sindaco ha disposto l'inserimento del monitoraggio per le diossine, i policlorobifenili e gli idrocarburi su latte, uova e carne. Stessa ordinanza è stata firmata dal Commissario straordinario di Ardea, Antonio Tedeschi.
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Il Messaggero