Pontina, la strada incubo dei romani diventa una canzone tormentone del web

La via Pontina, strazio quotidiano per migliaia di pendolari, diventa anche tormentone musicale dell’estate 2016. Merito di Emilio Stella, 32 anni, cantautore velletrano...

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La via Pontina, strazio quotidiano per migliaia di pendolari, diventa anche tormentone musicale dell’estate 2016. Merito di Emilio Stella, 32 anni, cantautore velletrano cresciuto in un quartiere popolare di Pomezia, già protagonista del gettonatissimo “Capocotta non è Kingstom”.


Chi più di lui è adatto per descrivere lo strazio che tutti i giorni devono sopportare tra code, incendi, tamponamenti e restringimenti di carreggiata gli automobilisti della Pontina? Chitarra in spalla, Emilio si è messo alla guida sull’ipotetica autostrada musicale che connette le periferie costiere con Roma capitale, una porzione di mondo che si nutre di personaggi, situazioni e atmosfere alimentate da un’energia centripeta in grado di rimettere in connessione universi lontani e apparentemente inconciliabili. E ha composto “La Pontina” brano tra i più visualizzati nella Rete. «Dedicare un brano alla celeberrima arteria regionale che unisce Roma al mare, recentemente più che mai colpita da disastrosi incendi che ne hanno aumentato il già intenso traffico e diminuito la funzionalità - racconta il cantautore - ha un significato artistico ben preciso: si tratta del canto irriverente di una pratica alla quale sono costretti migliaia di pendolari e di forzati della tintarella».

Emilio Stella, una sorta di menestrello moderno che non ha dimenticato la preziosa lezione di Rino Gaetano, descrive grazie alle note il desiderio condiviso e umano di raggiungere quella Roma Caput Mundi, simbolo del mondo intero e del cuore dell’esistenza, che troppo spesso, invece di essere accogliente e comprensiva, è ostile e chiusa in sé stessa, soprattutto per chi viene da fuori, per chi è ai margini. Allora il percorso per arrivare sembra interminabile, la notte sempre più scura. «Ogni mattina, un uomo si sveglia e si mette in fila - lamenta Stella nel refrain di “La Pontina” - C’è chi va a lavorare, c’è chi spera di partire, io visto che sto fermo mo ci scrivo una canzone». E poi, sulla strada del ritorno, «già si fa sera, torna la luna, un uomo sbadiglia ancora in coda, lungo una strada che ci farà penare: è un po’ come la vita, a volte non si farà guidare, ma comunque vada, arriverò amore, e ti racconterò che ci ho visto cose strane».


Questo nuovo lavoro, così come i prossimi progetti in cantiere, conferma la felice collaborazione artistica di Emilio Stella con Er Pinto, esponente del gruppo di poeti urbani “Poeti der Trullo”, e con il live club romano L'Asino che vola. Per Stella negli ultimi cinque anni spiccano varie esperienze su palchi importanti con Alessandro Mannarino e l’Orchestraccia prima e con Simone Cristicchi ed Elena Bonelli poi, senza contare i numerosi riconoscimenti ottenuti, dalle vittorie al “Premio Stefano Rosso” e alla rassegna “Botteghe d’autore” .
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Il Messaggero