Roma, ragazzini sfasciano i vetri delle auto a Ponte Milvio: «Volevamo vedere l'effetto che fa»

Non sapevano come sopravvivere alla noia del sabato sera. E così hanno pensato bene di sfasciare i vetri delle auto in sosta lungo Ponte Milvio alla ricerca di oggetti da...

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Non sapevano come sopravvivere alla noia del sabato sera. E così hanno pensato bene di sfasciare i vetri delle auto in sosta lungo Ponte Milvio alla ricerca di oggetti da rubare all'interno. Occhiali, monete e chincaglieria di poco valore, sottratta ai legittimi proprietari, tanto «per vedere l'effetto che fa», come avrebbe detto il cantautore Enzo Jannacci.


Baby gang aggredisce a calci e pugni un ambulante: fermati tre minori


BABY GANG IN AZIONE
Sono tre giovanissimi romani, due diciannovenni e un diciottenne, i componenti della baby gang che lo scorso week end ha vandalizzato quattro autovetture nel cuore della notte, prima di essere fermata dai poliziotti del reparto volanti e arrestata per furto aggravato. Un sasso lanciato con tutta la forza. Poi la ricerca affannosa di cose da rubare all'interno delle auto, una Ford Fiesta, una Toyota Aygo e una Mercedes Classe B. In due si occupavano della parte operativa. Il terzo complice, a poca distanza, teneva sotto controllo la situazione, pronto a segnalare eventuali pericoli. In questo modo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre «nel cuore della notte, con perseveranza, hanno danneggiato più vetture a ripetizione», «dopo avere rotto i vetri dei finestrini» con un sampietrino. Speravano di rincasare da impuniti. Ma l'allarme di quella che doveva essere la quarta preda, una Ford Eco parcheggiata a ridosso di Ponte Milvio, ha attirato l'attenzione dei poliziotti.

LA REAZIONE
«Non c'entriamo niente. Passavamo per caso». Inizialmente i tre provano a fare gli gnorri. Poi, però, nel corso dell'interrogatorio ammettono le loro responsabilità.

Ad incastrarli, oltre a un testimone che aveva osservato la scena dal balcone perché svegliato dai rumori, è il ritrovamento della refurtiva e quello del sampietrino utilizzato per infrangere i finestrini. Accusati tutti e tre di furto aggravato «per aver commesso il fatto in tre persone, con l'uso della violenza sulle cose», in attesa del processo dovranno presentarsi una volta a settimana presso la polizia giudiziaria. I tre, «seppur giovanissimi», per il giudice monocratico che ha convalidato l'arresto, avrebbero dimostrato di essere «particolarmente indifferenti al rispetto dei beni di terzi».
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Il Messaggero