Pompi chiude, Bordoni (Fi): presidente VII municipio si dimetta

Pompi chiude, Bordoni (Fi): presidente VII municipio si dimetta
Lo storico bar pasticceria Pompi chiude il suo locale a Re di Roma e Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia e vice presidente della Commissione Commercio di Roma...

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Lo storico bar pasticceria Pompi chiude il suo locale a Re di Roma e Davide Bordoni, coordinatore romano di Forza Italia e vice presidente della Commissione Commercio di Roma Capitale, attacca il Campidoglio e chiede le dimissioni della presidente del VII municipio.




La nota «Sono esterrefatto delle modalità con cui quest'amministrazione continua ad affrontare le politiche del commercio a Roma. È notizia recente l'annuncio che lo storico Bar pasticceria Pompi, il re del Tiramisù, dovrà chiudere per la modifica alla viabilità e per le troppe multe ai clienti dovute a scelte discutibili del municipio e del Comandante della polizia municipale - scrive Bordoni -. Durante la passata consiliatura, come assessore al Commercio, ho avuto l'onore di premiare lo storico locale presente a Roma da ben 54 anni. Oggi le strategie del Municipio VII e della presidente Fantino lo mettono in grossa difficoltà. La presidente Fantino già sfiduciata con una lettera aperta dallo stesso PD che l'ha eletta, aveva dimostrato una certa insofferenza nei confronti dell'iniziativa privata: fosse rimasta oggi l'ultima comunista a Roma?»



La richiesta di dimissioni «L'amministrazione municipale e capitolina, con il Sindaco Marino - prosegue - stanno portando avanti una politica scellerata, lontana dalla realtà della crisi che attanaglia Roma: aumenti di tasse, di tariffe per le soste dei parcheggi, delle rette per gli asili nido, solo per fare alcuni esempi, rendono sempre più complicato il bilancio economico delle famiglie romane. È una gestione sempre più lontana da ciò che realmente serve alla cittadinanza. La presidente Fantino prenda atto del suo fallimento e si dimetta al più presto perché da diversi mesi non ha più la maggioranza in Consiglio, che boccia ogni documento d'indirizzo politico. Domani chiederò la convocazione della Commissione Capitolina Commercio per verificare se sulla vicenda siano ravvisabili abusi o forzature da parte delle autorità competenti».
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Il Messaggero