A Pomezia dipendenti comunali in rivolta contro i criteri delle promozioni

La sede del Comune di Pomezia
Valutazioni ingiuste che non si basano sulla meritocrazia e i dipendenti del Comune di Pomezia minacciano lo stato di agitazione. Sono pronti a far scattare la protesta se entro...

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Valutazioni ingiuste che non si basano sulla meritocrazia e i dipendenti del Comune di Pomezia minacciano lo stato di agitazione. Sono pronti a far scattare la protesta se entro fine mese il sindaco M5S Adriano Zuccalà non convocherà un’assemblea dei lavoratori, come più volte chiesto dalla rappresentanza sindacale unitaria, dagli stessi lavoratori e dalla Unione sindacale di base del Pubblico Impiego a cui il primo cittadino non ha mai risposto. Alla base delle istanze i criteri, ritenuti ingiusti e soprattutto inutili, attraverso i quali i dirigenti dei diversi settori avrebbero attribuito i punteggi nelle schede di produttività di ciascun impiegato. Punteggi che, secondo il sindacato, non avrebbero rispettato la meritocrazia, non avrebbero tenuto conto del lavoro svolto e degli obiettivi raggiunti. «C’è inoltre un’evidente difformità – si legge sulla richiesta di incontro di quasi 2 mesi fa – del metro di valutazione adottato dai diversi dirigenti. La media dei giudizi è sensibilmente più alta o più base tra i diversi responsabili. In assenza di un sistema ponderato e uniforme, i lavoratori dei settori tecnici sono stati penalizzati».

Una disparità che, stando ai rappresentanti dei lavoratori, è molto grave poiché le schede di valutazione individuale vengono prese come base per erogare la produttività, per stabilire le progressioni economiche (una sorta di promozioni ndr) e soprattutto per attribuire gli incarichi delle posizioni organizzative (una specie di vice dirigenti). «In questo modo – aggiungono i dipendenti – tutti i lavoratori non avranno alcuna incentivazione a migliorare la propria produttività. Da una parte gli impiegati che hanno ottenuto la progressione economica senza una valutazione oggettiva non avranno alcuna ragione a lavorare di più perché valorizzati senza alcuna base meritocratica. Quelli ingiustamente penalizzati, invece, si chiederanno per quale motivo devono spendere energie oltre i compiti ordinari». Un meccanismo che, sempre secondo la Usb andrebbe anche contro quanto sempre dichiarato dal sindaco Zuccalà in termini di meritocrazia. Per questo da mesi la rsu insieme all’Unione sindacale di base chiede al primo cittadino un incontro urgente. «Finora, però, Zuccalà non ha mai risposto», dicono i lavoratori. «Se entro fine mese non convocherà un’assemblea del personale – gli fa eco Stefano Gianandrea de Angelis dell’Usb - dichiareremo lo stato di agitazione. Ricordo infine al sindaco che da circa un anno è vacante il posto di dirigente al Personale (quello di ruolo ndr)».
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Il Messaggero