I guardrail come ghigliottine. I motociclisti che schizzano per un incidente finiscono decapitati dalle lame taglienti e malmesse delle barriere di protezione. Trappole della...
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IL DOSSIER
Ancora un morto sulle strade della Capitale. È il terzo dall'inizio dell'anno (oltre alle cinque vittime in provincia). Si riapre così la questione della pericolosità delle barriere di sicurezza: ogni anno sono, infatti, almeno 1.500 i motociclisti vittime di incidenti causati dall'impatto col guardrail. Queste strutture in ferro sono concepite per contenere le automobili e i mezzi pesanti, ma non tengono conto dei danni che possono provocare al corpo di un uomo. Le statistiche sono piene di episodi mortali e da tempo le associazioni dei motociclisti hanno portato avanti una battaglia per modificare la struttura dei guardrail. «La tangenziale è ferma agli anni 90 - dice Gabriele Di Bella funzionario del Gruppo Parioli -Eppure i proventi delle contravvenzioni dovrebbero essere impiegati per queste cose, lo prevede la legge. Il Comune deve rendicontare al Ministero dei Trasporti come vengono impiegati questi soldi». Eppure per evitare l'effetto ghigliottina basterebbe una semplice fascia a livello dell'asfalto. La Spagna si è già mossa, mentre in Italia le vittime su due ruote aumentano del 20%. «In Spagna sono obbligatori - spiega Marco Comelli, responsabile settore Infrastrutture-Ambiente dell'Ami - l'Italia aveva iniziato un iter ma non si sa dove sia finito». Pensare che in Italia gli incidenti stradali e le loro conseguenze costano complessivamente 30 miliardi di euro l'anno.
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Il Messaggero