Roma-Lido, rivolta dei pendolari: occupati i binari alla stazione Piramide

Roma-Lido, rivolta dei pendolari: occupati i binari alla stazione Piramide
Alla fine i nervi sono saltati e centinaia di pendolari della Roma-Lido stanno occupando i binari della ferrovia al capolinea di Piramide. ...

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Alla fine i nervi sono saltati e centinaia di pendolari della Roma-Lido stanno occupando i binari della ferrovia al capolinea di Piramide.




Qui almeno duecento persone erano ammassate in banchina intorno alle 20 di martedì (come testimonia la foto su Twitter dell'utente @Canolo10) in attesa di poter prendere un treno che le riportasse finalmente a casa dopo una lunga giornata di lavoro, invece i convogli continuavano a rimanere fermi in stazione, superando addirittura la frequenza di ogni 40 minuti. Tempi biblici, inaccettabili, per una tratta che collega il Centro di Roma alla sua periferia più lontana e popolosa, Ostia. Così è scoppiata la rivolta e i pendolari stanno occupando i binari con la polizia che fa fatica a riportare la calma. Alle 19 uno dei treni in viaggio si è fermato più volte fra Tor di Valle e Vitinia. «Le interruzioni sono un continuo - raccontano esasperati i pendolari - i treni non passano e la maggiore parte delle volte sono senza aria condizionata. In questa situazione non ci sono più le condizioni di sicurezza per noi utenti. La cosa più assurda è che nessuno si preoccupa di risolvere la situazione».



Una vicenda assurda che si sta giocando sulla pelle di migliaia di persone: da giorni Atac ha imposto unilateralmente ai suoi macchinisti nuovi orari di lavoro e loro, per tutta risposta, hanno deciso di applicare il regolamento per l’uscita dei treni al dettagio. Vuol dire che basta una piccola inadeguatezza per fare saltare una corsa. Insomma per “protesta” i dipendenti Atac hanno deciso di non chiudere più un occhio di fronte alle mancanze strutturali. A farne le spese, però, sono gli utenti che pagano regolarmente abbonamenti e biglietti per un servizio diventato disastroso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero