Pippi Calzelunghe in musical, il sogno di Proietti si avvera

Lo show dal 22 dicembre all'8 gennaio

Pippi Calzelunghe in musical, il sogno di Proietti si avvera
Con le sue lunghe trecce, le calze colorate e le domande impertinenti - frutto però di una logica bambina irreprensibile -, ha rappresentato un sogno di libertà per...

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Con le sue lunghe trecce, le calze colorate e le domande impertinenti - frutto però di una logica bambina irreprensibile -, ha rappresentato un sogno di libertà per intere generazioni. Anche Gigi Proietti era pazzamente innamorato di Pippi Calzelunghe, la fantastica ragazzina nata dalla penna di Astrid Lindgren. Al punto che, tredici anni fa, si mise in testa di farne un musical. A due anni dalla scomparsa del grande attore romano, sua moglie Sagitta Alter e le figlie Carlotta e Susanna riprendono in mano, come produttrici, quel felice progetto musicale. Ed ecco che, dopo mesi di intenso lavoro, Pippi Calzelunghe-il Musical acquista nuova vita: dal 22 dicembre all'8 gennaio al Teatro Olimpico. Le forze in campo sono parzialmente identiche: regia e coreografia di Fabrizio Angelini, traduzione e adattamento dallo svedese di Sagitta Alter e Carlotta Proietti. Rielaborazione scenica e costumi sono curati da Susanna, figlia maggiore di Gigi. La direzione musicale è di Giovanni Monti. In questa nuova edizione, il ruolo dell'indomabile Pippi è interpretato dalla diciottenne Margherita Rebeggiani.

 

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LA LINGUA
«Questo è un vero e proprio progetto di famiglia, è come nostro figlio» dichiara Carlotta Proietti. «C'è stato anche chi ha giudicato Pippi diseducativa, ma mio padre amava follemente l'autonomia e la creatività di questa ragazzina. E poi era pazzo del cavallo che entrava in scena. È già, sul palcoscenico vedrete un cavallo fantastico: vivissimo». Il personaggio di Pippi Calzelunghe nasce in Svezia, paese originario di Sagitta Alter, moglie di Gigi Proietti, che si è fatta carico della traduzione. «Nel passaggio da una lingua all'altra, temevo che certe espressioni di Pippi potessero risultare antipatiche. Non è stata un'impresa facile» ammette Sagitta.
«Tredici anni fa, andammo tutti insieme in Svezia a vedere il musical originale. Fu un viaggio pazzesco», ricorda Fabrizio Angelini, che è anche nel cast di Cats, il musical in scena in questi giorni al Teatro Sistina (Malika Ayane è la protagonista). «Proprio perché ero contemporaneamente coinvolto in quest'altro spettacolo, ho affidato l'allestimento a Gianfranco Vergoni, con cui lavoro da 30 anni». Presentato da Carlotta Proietti come «l'uomo più paziente che io conosca», Vergoni ci fa entrare nell'atmosfera giocosa dell'opera: «Sappiamo tutti che per Pippi non esistono le comuni leggi di gravità. In questo, Margherita è una vera forza della natura. Tutti gli interpreti si arrampicano e cadono continuamente. Sono sottoposti a degli esercizi fisici e canori incredibili. Anche il cavallo fa cose pazzesche».
In attesa che i suoi lunghi capelli vengano stretti nelle iconiche trecce, Margherita Rebeggiani si è già trasformata interiormente in Pippi. «La cosa più difficile per me è stata fare di Pippi una bambina vera senza parodiarla» spiega l'interprete, che frequenta l'ultimo anno del liceo scientifico. «Crescendo, sono entrata in un sistema più rigido di regole, quindi ho dovuto lavorare per recuperare quella disponibilità al gioco». Una disponibilità che per Gigi Proietti rappresentava il cuore di questa favola. «Speriamo che dopo aver visto lo spettacolo tutti tornino a casa con il desiderio di giocare ancora un po'».


Teatro Olimpico, p.za Gentile da Fabriano 17. Dal 22 dicembre all'8 gennaio.
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Il Messaggero