Notte di guerriglia al Pigneto. Bottigliate, cassonetti rovesciati: una quarantina di spacciatori in rivolta contro tre carabinieri che stavano arrestando due di loro. Momenti di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma è solo l'ennesimo episodio e i residenti temono che non sarà affatto l'ultimo. «Vivo qui da quindici anni: la situazione è cambiata radicalmente. È pieno di pusher, ci sono perfino mappe con le indicazioni sui posti dello spaccio. Noi residenti proviamo a fare manifestazioni ma non basta». Giovanna T. convive ormai con le difficoltà e la paura di un quartiere in cui residenti ed esercenti ormai si sentono assediati, tanto da arrivare a definire «una delle tante ma proprio tante» la rissa che, mercoledì sera, ha visto quaranta africani aggredire i carabinieri che arrestavano due pusher.
«VUOI L'ERBA?»
«Zio la vuoi l'erba?: lo chiedono a tutti, dai ragazzi agli over 70, entrando perfino nei locali - dice Fabrizio, titolare di una pizzeria - Noi siamo qui da generazioni e la zona è peggiorata in modo esponenziale. L'isola pedonale non ha migliorato la situazione: i pusher la usano come bivacco. Nascondono la droga nelle aiuole, nelle saracinesche, sotto i sampietrini. L'altro giorno la titolare di un negozio qui vicino ha chiesto a due di loro di non mettere la droga nella sua serranda. In risposta, ha ottenuto una raffica di insulti».
Mentre le saracinesche dei locali si alzano, la via è presidiata da gruppi di stranieri che offrono le dosi. «Qui è così tutti i giorni, dalla mattina alla sera - racconta Stefano Civitenga, nel quartiere da 52 anni - Fino a quando i locali sono aperti e illuminano la via si riesce a camminare, la notte diventa impossibile. Mio figlio ha 16 anni e non passa più per questa strada: appena i pusher lo vedono gli propongono di comprare. La rissa dell'altro giorno ha dimostrato che gli spacciatori non hanno timore di nessuno». Il perché è presto detto. «Anche alla polizia cadono le braccia - prosegue Fabrizio - Una volta ne hanno arrestati circa quaranta. Dopo poco erano tutti in strada e quando vedevano passare gli agenti sorridevano loro in modo sarcastico».
I CONTROLLI
Perché «i controlli ci sono - commenta Emiliano, alla Pizzicheria - ma forse ce ne vorrebbero di più, pure con i cani. Noi siamo fortunati, la sera chiudiamo, ma la notte qui è invivibile». Adelina, cameriera in un locale nell'area pedonale, assicura, con un filo di voce, di sentirsi al sicuro ma nelle motivazioni si cela la paura della zona: «Mi sento tranquilla perché sto attenta a dove vado e perfino a come mi vesto». Esasperati, parlano in tanti. Ma sono molti coloro che preferiscono stare in silenzio. E c'è chi tiene il conto delle vendite di droga: «Ecco è appena successo» dicono anche i più anziani, indicando gli spacciatori ogni volta che si conclude una trattativa.
LE REAZIONI
Il sindaco Marino tenta di rassicurare: «Siamo al lavoro con gli altri componenti del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza - annuncia il sindaco Ignazio Marino - per mettere in campo nuove e più efficaci strategie di contrasto allo spaccio, con particolare attenzione ai quartieri Pigneto, San Lorenzo e Trastevere». Alfio Marchini commenta su Facebook: «Vigili aggrediti nei campi rom. Carabinie aggrediti al Pigneto se arrestano dei pusher. La gente nei mezzi pubblici viene borseggiata continuamente. E potrei continuare. Che cosa dobbiamo aspettare per ammettere che a Roma la mancanza di sicurezza è oramai un'emergenza? È mai possibile che non ci sia mai un responsabile?». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero