Piazza Vittorio: il docufilm consigliato a tutti i politici

Piazza Vittorio: il docufilm consigliato a tutti i politici
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C’è il racconto di Mustapha, da quasi 15 anni braccio operativo della signora Nunzia tra i tavoli del chiosco di Colle Oppio (bar magico con vista Colosseo). Non manca nemmeno il sorriso radioso, su caschetto sbarazzino, di Sonia, pioniera della ristorazione cinese nella Capitale. Ma poi si susseguono i racconti degli anziani, che non si sentono tranquilli né tutelati a uscire di sera ma anche di giorno. Perché il parco della piazza più grande di Roma è ostaggio di disperati, arrivati fin lì chissà come e abituati ormai a barcamenarsi come possono. Coltelli e droga, alcol e solitudine. Piazza Vittorio: il primo e più grande esperimento di integrazione (fallito) dell’Urbe. La vita dell’Esquilino è raccontata nel documentario del regista Abel Ferrara, residente del rione, in compagnia di Willem Defoe, altra anima curiosa tra via Merulana e via dello Statuto. L’opera, presentata fuori concorso a Venezia, è raccomandata a una lunga schiera di politici locali e nazionali. A chi ha perso la scommessa a suo tempo, a chi ci ha comunque provato, a chi ha proposto soluzioni e ronde un po’ inutili, a chi aveva grandi progetti ma è stato bloccato dal destino cinico e notaio. E a chi, dopo due anni, ancora non si è fatto un giro da queste parti. Per raccogliere l’«urletto di dolore» di questa babele. 
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Il Messaggero