Piazza Venezia, tutto da rifare. L'Anticorruzione blocca la gara sui lavori

Piazza Venezia, tutto da rifare. L'Anticorruzione blocca la gara sui lavori
Doppio stop alla gara per il rifacimento dei sampietrini di piazza Venezia e piazza Aracoeli e all'appalto per la riqualificazione di via Aurelia. A chiedere di sospendere le...

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Doppio stop alla gara per il rifacimento dei sampietrini di piazza Venezia e piazza Aracoeli e all'appalto per la riqualificazione di via Aurelia. A chiedere di sospendere le procedure per l'assegnazione di due dei più importanti cantieri stradali in programma nel 2017 a Roma, per un investimento complessivo di quasi otto milioni di euro, è l'Autorità nazionale anticorruzione, che nei giorni scorsi ha notificato al Campidoglio l'avvio di due distinti procedimenti su questi bandi, dopo altrettanti esposti presentati dall'Associazione dei costruttori edili romani. L'Anac ha chiesto al Comune di produrre «eventuali memorie e documenti» per chiarire la situazione, invitando nel frattempo l'amministrazione capitolina a «non porre in essere atti pregiudizievoli ai fini della risoluzione della questione, fino al rilascio del parere» dell'Authority. In sostanza, i due appalti dovranno fermarsi fino a quando l'Anac non ci avrà visto chiaro sui rilievi mossi dall'Acer.


I RICORSI
Negli esposti, in particolare, si contestava il fatto che, come spiegano dall'associazione, «il Comune di Roma assegna punti aggiuntivi a chi possiede il cosiddetto rating di legalità, che può chiedere soltanto chi fattura più di due milioni l'anno, penalizzando quindi le piccole e medie imprese» in un progetto che non è certo qualificabile come una grande opera. L'Acer, nell'esposto all'Anticorruzione, sottolinea quindi «la potenziale lesione della concorrenza» che, peraltro, «non tutela in alcun modo l'interesse pubblico alla migliore qualità della prestazione».

IL PROGETTO
Un caso particolare riguarda, poi, il bando di gara per piazza Venezia: nel bando originario si assegnava un punteggio maggiore per chi possiede mezzi adatti alla lavorazione dell'asfalto, in una piazza con un fondo stradale notoriamente in sampietrini. Un «errore materiale», secondo l'amministrazione comunale, che è stato poi corretto con un avviso di rettifica pubblicato dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana, sintomatico di bandi di gara scritti senza i dovuti approfondimenti, che rischiano di paralizzare la già carente lotta contro le buche stradali. L'intervento su piazza Venezia, con una base d'asta di circa 4,5 milioni di euro, rappresenta l'ultimo step di un progetto che era stato annunciato tra i primi da mettere in cantiere per il Giubilei, nel cuore turistico della Città eterna, e invece si sta trascinando, tra grosse difficoltà e ritardi, ben oltre la chiusura della Porta Santa. Così come langue il bando di gara, diviso in dieci lotti, per la manutenzione ordinaria degli 800 chilometri di strade di grande viabilità, ossia le arterie principali gestite direttamente dall'amministrazione capitolina. Dopo una serie di rinvii (la pubblicazione del bando risale allo scorso settembre), al momento sono stati assegnati soltanto quattro lotti su dieci.

LA CAMPAGNA

Tutto ciò mentre Virginia Raggi, proprio ieri, torna a parlare dell'operazione strade nuove: «Vanno avanti i lavori di manutenzione ordinaria delle strade di competenza di Roma Capitale, per affrontare il problema delle buche stradali che assilla i cittadini da troppi anni - ha scritto la sindaca su Facebook - Abbiamo concluso quasi tutte le gare di appalto con procedure a evidenza pubblica previste dalla legge, abbandonando gli interventi spot del passato e le procedure di affidamento diretto finite, in qualche caso, nelle inchieste di Mafia Capitale». Ma qualche intoppo, evidentemente, c'è ancora. L'operazione strade nuove, replica l'opposizione, «è l'ultima grande bufala lanciata dal sindaco: non solo i grillini postano sui social interventi romanelle che spacciano per lavori straordinari, ma non chiudono nemmeno le gare per l'aggiudicazione dei cantieri - incalza Fabrizio Ghera, capogruppo capitolino di Fratelli d'Italia - L'altolà dell'Anac parla chiaro: dal centro alla periferia tutti gli iter sono bloccati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero