«Ci vediamo a Cavour»: l'imperativo è d'obbligo. Perché se hai tra i 14 e i 18 anni e frequenti una qualsiasi scuola tra Parioli, Fleming, Vigna...
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Ogni weekend dalle undici di sera piazza Cavour è già affollata di ragazzi. Caschi, birre, canne e sigarette. Ci sono giovani di 14, 15 anni anni. Ma non mancano 12enni al seguito dei fratelli più grandi in libera uscita. Macchinette e motorini parcheggiati ovunque, doppie file selvaggie e caos. La "punta" di solito scatta sui social. Whatsapp o Facebook. Perchè è da Cavour che comincia - e molto spesso finisce - la serata. E gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo, perché tra risate e pettegolezzi basta uno sguardo di troppo, un saluto sbagliato, per far scattare la rissa.
Già nel 2012 per diverse volte piazza Cavour finì al centro delle cronache per aggressioni - anche qui partite da Internet - in cui spuntarono spranghe e catene. Tanto che l'area venne presidiata dalle forze dell'ordine. Stavolta dalle tasche di alcuni ragazzi sono usciti invece i coltelli. Due giovani di 16 e 17 anni sono finiti in ospedale «aggrediti - raccontano - da un gruppo di persone».
Piazza Cavour - specie per i residenti che si lamentano della movida continua - è diventata la nuova Campo dei Fiori. Anzi peggio. Perché qui non si arriva e ci si ubriaca, ma si arriva già «bevuti» ed armati. Con mamme e papà preoccupati che spiano i figli dalle macchine, li seguono con le app dei cellulari o si appostano all'uscita del cinema. «Se sgarri, paghi», dice qualche ragazzino frequentatore della piazza "mascherato" da adulto. Mentre sul web circolano ancora i video delle serate alcoliche di qualche anno fa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero