Un terzo picchiatore a piede libero, iscritto sul registro degli indagati per tentato omicidio. E dall'altro lato, una mezza ammissione di colpa e un tentativo di difesa...
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GLI INDIZI
La vittima era colpevole solo di averli rimproverati perché stavano fumando in un vagone. Per il pm Luigi Fede, però, i due non avrebbero agito da soli. Nel filmato delle telecamere di sorveglianza acquisito dagli inquirenti si vede infatti un terzo uomo colpire Di Francescantonio, che era accasciato a terra in fin di vita. C'è di più: per l'accusa, il giovane a piede libero avrebbe picchiato la vittima con violenza. Per questo motivo ieri è scattata pure per lui l'accusa di tentato omicidio. Questa ricostruzione sembra combaciare con la dichiarazione di Roccitiello. Ieri, di fronte al giudice, il venticinquenne si è infatti difeso dicendo di aver dato solo uno schiaffo a Maurizio, e di non aver infierito con altri colpi. Anche la madre della vittima è stata malmenata: tentava di difendere il figlio ed è stata raggiunta da un pugno. Al policlinico Umberto I le hanno diagnosticato lesioni guaribili in 8 giorni. Le condizioni di Maurizio, invece, sono gravi: ha un trauma cranico, fratture e un'emorragia cerebrale. Ha anche subìto un'operazione delicata, sta migliorando ma la prognosi resta riservata.
L'AGGRESSIONE
I fatti risalgono a domenica. Sono le tre di pomeriggio quando Maurizio, 37 anni, sale su un vagone della metro B con sua madre Elena. All'altezza della fermata Castro Pretorio vede tre giovani che fumano, urlano, spaventano gli altri passeggeri. Con loro c'è anche una ragazza. «Si era creato il vuoto intorno a quel gruppo», racconta il 37enne che, all'ennesima sigaretta accesa decide di intervenire: «Non potete fumare dentro, è vietato, vi hanno anche ripreso con il cellulare», dice. I tre si arrabbiano, lo insultano: «Fatti i c tuoi e vattene», gridano. Mentre lui si allontana, loro lo prendono in giro e fanno gestacci. Maurizio si sposta e si siede quattro vagoni più in là. I tre lo seguono. Roccitiello lo raggiunge per primo e gli tira uno schiaffo. Il colpo è talmente violento che Di Francescantonio perde l'equilibrio e cade.
Nel frattempo arriva anche Senneca, che per fare più in fretta scende a una fermata e scavalca i vagoni passando dall'esterno. Il terzo uomo, quindi, s'inserisce e picchia Maurizio con pugni e calci. La madre della vittima tenta di difendere il figlio, ma viene colpita. E' tutto quanto registrato nei filmati di sorveglianza. Le telecamere immortalano anche la fine del pestaggio: Roccitiello blocca la mano di uno degli amici e fa segno di fuggire. Alla stazione Bologna, i passeggeri avvisano il vigilante e il gruppetto di picchiatori si allontana. Due di loro saranno fermati poco dopo dalla polizia. Riconosciuti dai testimoni, Senneca e Roccitiello finiscono in manette. Il loro compagno, invece, resta a piede libero. Al momento del fermo i ragazzi sono arroganti e su di giri: insultano gli operanti e tentano di fare resistenza.
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Il Messaggero