Ottocento euro e uno, ottocento euro e due, ottocento euro e tre. Fine dell'asta, la maglia di Totti se l'aggiudica un laziale, «non un tifoso, sono un tifosissimo e...
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Vittorio Pavoncello, presidente di Maccabi Italia, ha avuto un'idea: organizzare un'asta per raccogliere soldi per la Pasqua dei poveri. Partono le vendite nel gruppo faceboob della comunità. ll primo pezzo da aggiudicarsi è la maglietta della Maccabi Tel Aviv di pallacanestro, quella della partita vinta contro il Real Madrid nel 2014 a Milano, con tutte le firme dei giocatori. Il ricordo di quell'impresa per Pavoncello «ha un valore affettivo enorme». Qualcuno la compra per mille e cento euro. Ancora non bastano per tutti i pacchi. Cento, duecento, trecento e così via. Chi offre di più è un laziale, ottocento euro.
Sicuro di volere in casa qualcosa di giallorosso? «Non ci faccio nulla con la maglietta di Totti, anche se i miei figli e i miei fratelli sono giallorossi», sorride Marco Calò. «La rimetterò all'asta per raccogliere altri soldi da regalare a chi ha bisogno. Questa volta l'importante era guardare oltre le rivalità, dare un segnale». Il derby, quello che non si gioca nei campi, stavolta l'ha vinto lui. Quaranta euro a pacco, con la cifra raccolta se ne possono comprare tanti. Ogni famiglia potrà tenere la porta di casa aperta e accogliere chi bussa, come si usa. Sarà Pasqua per tutti, laziale e romanista insieme. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero