Parigi vuole copiare una cosa da Roma: il traffico

Parigi vuole copiare una cosa da Roma: il traffico
Se fossi stato sindaco di Parigi avrei messo le targhe alterne @VivreMieuxParis Nathalie Kosciusko-Morizet, candidata del...

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Se fossi stato sindaco di Parigi avrei messo le targhe alterne




@VivreMieuxParis



Nathalie Kosciusko-Morizet, candidata del centrodestra alle elezioni comunali di Parigi, ha proposto ai parigini di adottare un nuovo piano del traffico ispirato a quello di un’altra città europea. Indovinate quale? Ebbene sì, secondo la signora Kosciusko-Morizet la città che Parigi dovrebbe imitare per risolvere i suoi problemi di traffico è proprio Roma. I francesi, o almeno quelli che viaggiano e conoscono l’Italia, l’hanno presa a ridere: «E per combattere l'inquinamento spera di raggiungere i livelli di Pechino entro la fine del suo mandato», «d'altronde se Parigi potesse essere una democrazia come Pyongyang...» sono alcuni dei commenti letti su Facebook.



La candidata ha indicato il modello Roma riferendosi in particolare ai limiti di circolazione nel centro storico: i parigini a tutt'oggi non hanno una Ztl. Perché non ne hanno bisogno, obietterà qualcuno. Non è del tutto vero: pur essendo una città dalle strade larghissime e con un rapporto tra numero di automobili e numero di abitanti nettamente inferiore a quello romano, e pur essendo dotata di una efficientissima metropolitana, la capitale francese è soffocata tutti i giorni dagli ingorghi (i “bouchon”, i tappi, come li chiamano loro). Per questo il traffico è diventato un tema centrale nella campagna elettorale in corso. E anche la candidata del centrosinistra Anne Hidalgo, senza citare Roma, ha avanzato una proposta che a noi suona vagamente familiare: pedonalizzare un importante viale del centro per creare un nuovo grande parco urbano. Va detto che, per quanto ci possano copiare, in fondo al loro viale non c'è il Colosseo: c’è l’Arc de Triomphe, e se permettete non è la stessa cosa.



pietro.piovani@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero