Parcheggi selvaggi a Conca d’Oro vicino al mercatino, l’ira dei residenti: «Non se ne può più»

Una vera e propria giungla, dove le uniche regole che funzionano sono quelle dei più furbi

Parcheggi selvaggi a Conca d’Oro vicino al mercatino, l’ira dei residenti: «Non se ne può più»
«Ogni fine settimana viviamo un inferno». Il grido di dolore è di uno dei tanti residenti di Conca d’Oro, nella parte nord della capitale,...

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«Ogni fine settimana viviamo un inferno». Il grido di dolore è di uno dei tanti residenti di Conca d’Oro, nella parte nord della capitale, all’interno del Municipio III. Ogni sabato e domenica, ma anche durante molte festività, infatti, chi vive a ridosso del mercatino di quartiere è costretto a subire il caos generato da una sosta selvaggia e coatta delle autovetture.

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L'ira dei residenti: «Non se ne può più»

Macchine in doppia e tripla fila, operazioni di carico e scarico merci che si estendono fino alla carreggiata, per non parlare poi dei passeggini costretti a un’assurda e pericolosissima gincana. «Non se ne può più – racconta, sconfortato, Marco Rubili – e non si intravede una soluzione a questa violenza urbana. Ogni stramaledetto weekend diventiamo ostaggio di maleducazione e inciviltà».

Le denunce

Una costante mancanza di rispetto e di regole che ha reso la situazione incandescente e sollevato diversi interrogativi tra chi vive in prossimità della riserva naturale del Parco delle Valli. «Sono anni che denunciamo la problematica – tuona Carla Di Bernardi, del comitato di quartiere Le Valli-Conca d’Oro – ma nessuna amministrazione locale ci ha mai voluto ascoltare. I vigili urbani? Mai visti. Soprattutto durante il fine settimana». Le fa eco Antonietta Bordi, decana della zona e grande nemica della viabilità del quadrante: «Da quando hanno rivoluzionato i sensi di marcia (dal 2007, con l’inizio dei lavori per la stazione Metro B1 – ndr) non si vive più. Quel tratto di via Conca d’Oro, a doppio senso di marcia, non permetteva sosta selvaggia. Oggi, sì! Sarà un caso?».

Una vera e propria giungla, dove le uniche regole che funzionano sono quelle dei più furbi. Poi, come se non bastasse, da circa 8 mesi l’area parcheggio che fa angolo col Ponte delle Valli, piccolo sollievo per i residenti, è un cantiere a cielo aperto. Con lavori che procedono a ritmo di tartaruga zoppa. E anche lì, comunque, non mancano le criticità. Come quella del parcheggiatore extracomunitario abusivo che chiede cortesemente una “mancetta”. Purché di fronte non abbia donne sole. Perché in quel caso, l’obolo diventa strafottente e dovuto. Ma questa è un’altra storia. Che vi racconteremo.

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Il Messaggero