Parcheggi a Roma, dall'Appia alla Tiburtina: la sosta selvaggia ferma la città

Le principali arterie ridotte a una sola corsia a causa dei parcheggi in doppia fila

Parcheggi a Roma, dall'Appia alla Tiburtina: la sosta selvaggia ferma la città
Non una pattuglia di vigili in due ore abbondanti di tour nella doppia fila, né in macchina né tantomeno a piedi. Una sola multa, in Prati, a una Polo nera...

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Non una pattuglia di vigili in due ore abbondanti di tour nella doppia fila, né in macchina né tantomeno a piedi. Una sola multa, in Prati, a una Polo nera abbandonata in doppia fila. Per il resto, più che codice della strada, la giungla: ognuno fa quel che vuole. Appia Nuova, Tuscolana, Prenestina, Tiburtina, Esquilino, Cola di Rienzo e Prati le vie dello shopping sono il dominio dell'adattamento: dove trovi posto, ti fermi. E non importa se sei una Smart o un camion Amazon, un furgone Bartolini o un suv extralusso, la doppia fila è la norma, il parcheggio davanti ai cassonetti Ama, nei posti per i motorini, agli incroci e magari anche davanti gli scivoli per portatori di handicap è la norma.

 

LE ABITUDINI

Chi per pochi minuti, magari per prendere un pacchetto di sigarette dal tabaccaio come a Corso Trieste, o per prendere un caffè da Castroni a Cola di Rienzo, chi per tempi maggiori senza controlli la doppia fila è la regola base del romano. Anche perché i vigili, appunto, non si vedono e non si sentono. Niente fischiate e corse affannose a spostare il veicolo. Niente talloncini sotto un tergicristallo. Salvo, appunto, quella Polo solitaria a in una traversa di Cola di Rienzo. Ci sono anche strade dove il sistema regge: sono quelle dove la conformazione fisica della via non consente la doppia fila.

 

 

ALL'AFRICANO

Esempio sono viale Libia e viale Eritrea. Strade del grande shopping dove sono stati realizzati i cordoli rigiri a protezione delle corsie preferenziali dei bus. Qui lo spazio rimasto è sufficiente solo al transito dei veicoli e la doppia fila non c'è. Fisicamente impossibile. Magari qualche vettura più piccina, una Smart o una delle macchinette tanto in voga fra i giovanissimi, parcheggia un po' male, con un pezzo di sedere fuori dalle strisce ma nulla che effettivamente sia paragonabile al caos di via Napoleone III o via Principe Eugenio. Qui, la precedente Giunta aveva annunciato il ripristino dei cordoli - rimossi in epoca Alemanno, parzialmente sostituiti con le borchie ma mai effettivamente ripristinati - che però sono rimasti solo sulla carta.

 

 

LA REGOLA

Il risultato è che fra i negozi dei cinesi e la nota gelateria Fassi, la doppia fila è la regola. Con conseguente obbligo per chi vuole passare di camminare all'interno della corsia preferenziale dei tram. Sosta selvaggia anche lungo le corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici: accade in via Nazionale, con bus e taxi costretti a rallentare e a pericolose manovre per superare gli ostacoli. A occupare la loro corsia sono furgnoni, ma anche le auto di chi decide di fare un salto nei pochi negozi rimasti aperti.

 

 

IL DELIRIO

Via Appia Nuova e via Tuscolana sono ugualmente un delirio: la prima è ormai ridotta a una corsia stretta stretta e basta poco per bloccare il traffico. La seconda sconta insieme alla abituale inciviltà di molti romani, la presenza della ciclabile che restringe la carreggiata: ogni volta che una macchina vuole parcheggiare, che sia parcheggio lecito o meno, il traffico si blocca completamente. Da ultimo, la Tiburtina, già ostaggio dell'eterno cantiere nella sezione fra il Tecnopolo e Monti Tiburtini, nel tratto finale, quello verso il ponte della Stazione Tiburtina, è un po' l'oasi del parcheggio libero.

 

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Il Messaggero