Parcheggi e soste sulle strisce sbiadite: la multa può essere cancellata

Parcheggi e soste sulle strisce sbiadite: la multa può essere cancellata
Il Codice della strada lo impone, il buon senso dovrebbe ricordarlo: è vietato parcheggiare sugli attraversamenti pedonali, sulle aree riservate ai parcheggi per i...

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Il Codice della strada lo impone, il buon senso dovrebbe ricordarlo: è vietato parcheggiare sugli attraversamenti pedonali, sulle aree riservate ai parcheggi per i disabili, in corrispondenza delle fermate dei bus e quando si lascia l'auto sulle strisce blu bisogna pagare il ticket. Se però non mancano le contravvenzioni elevate per combattere la “sosta selvaggia” (il comando della polizia locale di Roma Capitale ne ha contate dal primo gennaio circa 20 mila) dall'altra le multe per questo genere di infrazioni possono essere impugnate, contestate e alla fine annullate.


Tutta colpa della scarsa manutenzione della segnaletica stradale: se le strisce che delimitano parcheggi, zone bus e attraversamenti pedonali non si vedono o sono scolorite l'automobilista che riceve la contravvenzione può presentarsi di fronte al giudice di Pace e chiederne la cancellazione.

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«Una sentenza della Corte di Cassazione – spiega Filippo Carusi, avvocato tributarista e civilista – la 5434 del 2016 stabilisce proprio questo: il fatto che la segnaletica, che induce a rispettare il codice della strada, non sia visibile o comunque sia ruotata, rende legittimo l’annullamento della multa». Nella Capitale il caso di Portonaccio ha fatto scuola e se pure i vigili urbani alzano le mani: «non si può procedere con la multa se la segnaletica è sbiadita», il meccanismo per vederla annullata non è immediato.

«Come prima cosa l'automobilista – prosegue l'avvocato Carusi – deve richiedere un sopralluogo alla polizia locale che attesti la scarsa o assente segnaletica stradale nel punto esatto in cui gli è stato contestato il parcheggio irregolare». Banalmente, non si può chiedere l'annullamento dicendo soltanto «Le strisce non si vedevano». «Non basta neanche produrre del materiale fotografico – aggiunge ancora Carusi – perché è necessario il verbale dei vigili che certifichi proprio la scarsa manutenzione della segnaletica».

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Ma come? Il vigile che multa è poi lo stesso che attesta con un sopralluogo il cattivo stato della segnaletica aiutando di fatto l'automobilista a sfuggire dalla sanzione? In verità molto spesso queste multe non vengono elevate dalla municipale ma dagli ausiliari del traffico spediti sul territorio dall'Atac.


«Con il verbale della multa e quello del sopralluogo in mano (sempre che venga rilasciato tempestivamente) – conclude l'avvocato Carusi – si può procedere con il ricorso certi che sarà accolto». A pagarne le spese alla fine sarà solo l'amministrazione Comunale che a causa della scarsa manutenzione della segnaletica stradale rischia di perdere migliaia e migliaia di euro per multe non incassate. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero