Bebè e pappe su fb, i dubbi dei genitori social

Bebè e pappe su fb, i dubbi dei genitori social
Attenzione: la notizia che se non pubblicate su fb la foto di vostro figlio che inizia la scuola, il bambino viene bocciato E’ FALSA  ...

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Attenzione: la notizia che se non pubblicate su fb la foto di vostro figlio che inizia la scuola, il bambino viene bocciato E’ FALSA 

@Zione_H

Vorrei ma non posto, invece sì posto. Un giorno busseranno alla porta, chiederanno spiegazioni: chi ti ha dato il permesso di pubblicare quella foto, sono io e non te, tutto nudo, cicciottello, appena nato, no? E quell’altra, il primo giorno di scuola, i capelli lunghi come piacevano a te, e quel disegno stupido, il mio, così infantile, c’era bisogno di condividerlo, perché solo te rintracciavi tracce d’artista tra gli scarabocchi?

E il saggio, il brevetto, il mio sorriso autentico, il tuo in posa. Un tarlo si fa largo tra i genitori social, che si dividono in due gruppi: quelli che pubblicano scene familiari h24, quelli che filtrano, scelgono, centellinano, cedono. Alla fine, una foto dei figli ci scappa sempre, le forze dell’ordine invitano a stare attenti, però gli amici sembrano fregarsene. Non c’è più un album di famiglia, giornate da conservare come il ricordo vorrà in un angolo del cuore, eventi da stampare perché meritano di più.

Su facebook la vita è raccontata giorno per giorno, dalla pappa rifiutata al vestitino nuovo, dalle imprese sportive alle affermazioni più banali in cui però ogni mamma ravvede lampi di genio. Ognuno ha il suo bimbo da sfoggiare, chissà se quel piccolo un giorno si vergognerà come un ladro e ci denuncerà. Per non parlare di un’altra categoria, i giovanissimi al massimo ventenni, quelli che usano fb come il diario di scuola, si baciano, si offendono, postano tracce di aperitivi, bravate e notti folli, volti allegri, brilli, un po’ stupidi come lo siamo stati tutti. Come faranno un giorno a essere credibili, a imporre regole, insegnare la privacy e i pericoli che si corrono on line? L’eco di un pernacchione già si sente lontanissimo.

raffaella.troili@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero