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LA CERIMONIA
A celebrare la messa, nel pomeriggio di ieri, è stato don Donelio, il quale all'inizio della cerimonia ha ricordato che persona fosse Paolo: «Faceva grandi sacrifici per farsi un futuro, lavorava, da poco aveva iniziato a studiare la sua passione, lo sport. Era sempre sorridente, non sapeva cantare eppure cantava sempre, così lo ricordano la mamma, la sorella e gli amici». E proprio «facendo quello che gli piaceva all'improvviso se ne è andato», ha continuato il parroco. Poi si è rivolto alla madre e alla sorella: «Cara Simona e Priscilla, cari amici di Paolo, non riusciremo mai a spiegarci questa morte ma da Paolo possiamo imparare ad amare allo stesso modo in cui amava la mamma, la sorella e lo sport». «Priscilla, come tu lo chiamavi, "fratello pupone", sarà sempre tuo custode», ha concluso don Donelio.
IL RICORDO
In chiesa il silenzio.
Sono tanti i fiori fuori e dentro la chiesa. Tra questi anche due corone, dei colleghi dell'Esselunga, il supermercato di Roma dove Paolo lavorava. C'erano anche loro ieri per dare l'ultimo saluto al 39enne. «Un ragazzo che sorrideva sempre - lo ricorda così Valerio -, un sognatore ma con i piedi per terra e la testa sulle spalle. Siamo senza parole, ci ha cresciuti tutti». A leggere una poesia dedicata al 39enne, il migliore amico, Fabio. «All'amico mio di sempre, questa vita oggi mi strappa un pezzo di cuore, mi manda a casa in lacrime, straziato dal dolore». «Sono tante le cose - continua la poesia - che potrei raccontare di te a chi è qui oggi ma non trovo le parole. Dai tempi dell'asilo a oggi non mi scordo niente, tutti i bei momenti stanno dentro de me e li custodisco gelosamente. Addio fratè».
Il feretro è uscito dalla chiesa, sorretto dagli amici, dopo un momento di raccolta della famiglia, da sola all'interno del luogo sacro. Un lungo applauso dei presenti, tra le lacrime, interrotto da "Sei nell'anima" di Gianna Nannini che risuonava nella piazza davanti alla chiesa. Accanto all'auto gli amici che sfilano uno a uno per dare un ultimo bacio a Paolo. A poca distanza, circondate dagli affetti, mamma Simona e Priscilla, la sorella, continuano a guardare il carro funebre con dentro Paolo che se ne va. Ma resta «nell'anima, e lì ti lascio per sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero