Roma, si dimette l'assessore Berdini: «La mia decisione è irrevocabile»

Paolo Berdini si è dimesso in modo irrevocabile dall'incarico di assessore all'Urbanistica di Roma. A comunicarlo è stato lo stesso Berdini in una...

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Paolo Berdini si è dimesso in modo irrevocabile dall'incarico di assessore all'Urbanistica di Roma. A comunicarlo è stato lo stesso Berdini in una nota. 


In bilico da giorni, l'assessore rende irrevocabili le dimissioni e lo fa con un duro attacco alla giunta M5S, dopo la sua assenza all'incontro con la società giallorossa e il costruttore Luca Parnasi. «Dovevamo riportare la città nella piena legalità e trasparenza delle decisioni urbanistiche - scrive Berdini -, invece si continua sulla strada dell'urbanistica contrattata, che come è noto ha provocato immensi danni a Roma».

«Adesso basta: abbiamo anche sorvolato sui pettegolezzi da bar - commenta la sindaca Virginia Raggi -, ora prendiamo atto che l'assessore preferisce continuare a fare polemiche piuttosto che lavorare. Noi andiamo avanti».
Raggi ora prende per sè la delega all'Urbanistica.

Finisce così il caso aperto dalle pesanti critiche del professore alla sindaca, raccolte da un cronista del quotidiano La Stampa sei giorni fa. Raggi perde per strada un altro pezzo importante, ennesimo colpo di scena in otto mesi, mentre impazza lo scontro tra M5S con Beppe Grillo in testa e i media. Stavolta sulle chat tra l'ex capo del Personale Raffaele Marra, la sindaca e il possibile candidato premier di M5S Luigi Di Maio.

«Era mia intenzione servire la città mettendo a disposizione competenze e idee - afferma Berdini -. Prendo atto che sono venute a mancare le condizioni per poter proseguire il mio lavoro». Berdini dopo aver definito Raggi «impreparata» parlando con il cronista della Stampa, «corte dei miracoli» e «banda» i suoi fedelissimi, oltre a pesanti illazioni sulla sua vita privata, sei giorni fa aveva dato le dimissioni. Raggi le aveva respinte con riserva ed era stata annunciata una verifica sull'operato dell'assessore. Berdini aveva tentato all'inizio di smentire il colloquio-intervista, sbugiardato però dall'audio messo online. Dopo le scuse alla sindaca «con il capo cosparso di cenere e le ginocchia sui ceci» - aveva detto la stessa Raggi -, il professore era finito sotto esame. «Pensi a lavorare, la pazienza ha un limite», la replica gelida della sindaca. 


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Il Messaggero