Quel pallone nel cassonetto che sgonfia i vecchi sogni

Quel pallone nel cassonetto che sgonfia i vecchi sogni
Ho trovato un pallone nel cassonetto grigio dell’indifferenziata. E, una volta vinta la sorpresa, ci sono rimasto davvero male. Perché un pallone, anche se vecchio e...

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Ho trovato un pallone nel cassonetto grigio dell’indifferenziata. E, una volta vinta la sorpresa, ci sono rimasto davvero male. Perché un pallone, anche se vecchio e consumato, non può essere buttato nella monnezza. Era un pallone di plastica giallo e nero, sgonfio ma non bucato. Ancora buono per dare due calci per strada. Come si faceva una volta quando ancora c’erano i ragazzini che giocavano a pallone per strada. Urlando “Macchinaaaaaa” se stava arrivando qualcuno su quattro ruote ad interrompere la partitella.


Fatevi una domanda: quanto tempo è che non vedete due, tre ragazzini giocare a pallone per strada? Personalmente, non mi capita da una vita. Ma non è colpa mia o delle macchine moltiplicate per mille oppure delle strade che non sono più strade ma contenitori di auto. No, la verità è che oggi non esistono più quei ragazzini stradaroli: hanno lasciato il posto a coetanei inchiodati in casa davanti a un computer o con il cellulare multiuso sempre tra le mani. E, poi, oggi non si gioca più a pallone ma si fa calcio. E guai farlo per strada: troppo popolare, troppo antico. Non va di moda. Oggi anche il pallone deve essere firmato. Ecco perché uno di plastica, usato e sgonfio, è finito nel cassonetto della monnezza. Insieme alla mia infanzia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero