Era accovacciato a terra per un malore il 16enne romano G.B. quando è stato investito nella notte tra sabato e domenica nei pressi di un villaggio turistico di Ostuni dove...
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LE INDAGINI
Ma è il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, a mettere nero su bianco cosa è accaduto quella maledetta notte: «Non c'è nessun pirata della strada, al conducente dell'auto non abbiamo contestato il reato di omissione di soccorso». «Alcuni giovani ospiti del villaggio turistico si sono allontanati per festeggiare la fine della vacanza- spiega Dinapoli - nelle prime ore del mattino mentre rientravano a piedi verso la struttura il ragazzo ha accusato un malore: uno dei suoi compagni gli ha prestato soccorso sul posto, gli altri sono corsi a chiedere aiuto verso il villaggio. Per una tragica fatalità poco dopo è arrivata, sullo stretto viale di accesso alla struttura, un'autovettura guidata da un animatore del villaggio che ha investito involontariamente la vittima causandogli gravi lesioni». E aggiunge: «Non sono state riscontrate fratture agli arti inferiori, che sono invece immancabili nel caso in cui venga investito da una vettura un pedone in posizione eretta, quindi può desumersi che il ragazzo si trovasse in posizione seduta o sdraiata al momento dell'impatto». La famiglia, attraverso il proprio avvocato, ha fatto sapere di prendere atto della nota della Procura e di attendere l'esito degli accertamenti. Ora bisogna solo aspettare: le 72 ore di osservazione stanno passando e forse già oggi i medici si potranno pronunciare. Nella sala d'aspetto del reparto di rianimazione, al quinto piano dell'ospedale, la speranza è l'unica a dare la forza ai genitori. «Era stata una bella vacanza - racconta disperato il padre - Sabato aveva giocato tutto il pomeriggio a pallone sulla spiaggia con gli amici, poi l'ultima sera per i saluti».
LA FAMIGLIA
Da Roma, sono arrivate la mamma del 16enne e la compagna del padre. L'uomo, un chirurgo della Capitale, aveva passato una settimana di ferie a Ostuni in compagnia dei figli: oltre al 16enne investito nelle prime ore di domenica, c'è suo fratello minore, uno dei pulcini della Roma che continua a disperarsi e a chiedere «si salva è vero?». «Mio figlio è un ragazzo splendido: aveva tutte le carte in regola per essere felice». Il 16enne frequenta un liceo scientifico dell'Eur, quartiere dove vive, e, sempre all'Eur, si allena al centro sportivo Dabliu. «A scuola prende ottimi voti; ha tanti amici, lo sport. Tutto stava andando per il verso giusto». Fino a quella notte, l'ultima delle vacanze in Puglia che si è trasformata in una tragedia.
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Il Messaggero