Ostia, rimproverano uno straniero che urina sulla loro auto: pensionati aggrediti con pugni e morsi

Ostia, rimproverano uno straniero che urina sulla loro auto: pensionati aggrediti con pugni e morsi a Capocotta
L’unica giornata al mare di una intera estate passata tra casa e ospedali per una coppia di anziani di Trigoria si è trasformata nel peggiore degli incubi,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

L’unica giornata al mare di una intera estate passata tra casa e ospedali per una coppia di anziani di Trigoria si è trasformata nel peggiore degli incubi, lunedì pomeriggio, a Capocotta, di fronte al Mecs Village. Qui, Guido Mammucari, 65 anni e la moglie Paola Dominici, di 67, malata e sotto terapia del dolore, sono stati aggrediti e picchiati da un giovane nordafricano, rimproverato perché stava urinando sulla loro auto parcheggiata sulla via Litoranea. Lui è stato anche preso a morsi, la donna ha ricevuto un pugno in piena faccia che l’ha fatta cadere, sbattere con la testa addosso a un’altra vettura e perdere i sensi. «La cosa più brutta - racconta Paola, una signora minuta e mingherlina - è che nessuno ci ha aiutati e che quell’uomo sembrava una belva. Mi è venuto incontro con la bava che schiumava sulla bocca e gli occhi iniettati di sangue, mai avrei immaginato che potesse colpirmi invece ha sferrato quel pugno con tutta la forza che aveva. Se avesse avuto un coltello ci avrebbe ammazzati». La donna mostra il viso gonfio, lo zigomo rovinato. Stringe il referto del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Pomezia dove l’ambulanza l’ha portata: 15 giorni di prognosi, 10 per il marito che ora dovrà sottoporsi anche alle analisi per l’epatite C e l’Hiv per via del morso. Ieri la coppia ha trascorso due ore nella caserma dei carabinieri di Torvaianica per sporgere formale denuncia. Una mezz’ora di violenza e follia: «Avevamo già visto quel ragazzo sui 25/30 anni bere fin dalla mattina al chiosco, con la compagna e una neonata. Verso le 18 mentre stavamo risalendo la passerella per tornare alla nostra auto, ci è passato vicino che barcollava, facendoci quasi cadere addosso un vaso di fiori, andato in frantumi. “Qui io faccio come voglio”, diceva». 

 

Rimini, accoltella 5 persone: grave un bimbo di 6 anni colpito alla gola. Sul bus gli avevano chiesto il biglietto

Rimini, drogato il somalo che ha accoltellato 4 donne e un bimbo di 6 anni. Il piccolo è fuori pericolo

 

La fuga

Poco dopo ce lo siamo ritrovati che faceva la pipì accanto alla nostra macchina. Guido gli ha detto “Adesso basta, non si fa così” e quello, per tutta risposta, ci è venuto addosso come una furia». La coppia racconta che nessuno nel via vai dalla spiaggia e tra i tanti automobilisti che transitavano sulla via che collega Ostia a Torvaianica, si è fermato per aiutarli: «Solo un parcheggiatore abusivo che quando ha sentito la parola “carabinieri” si è dileguato e la compagna dello straniero, che è stata picchiata anche lei e che alla fine l’ha strattonato fino a farlo salire in auto per poi fuggire via». Paola appena ha riaperto gli occhi e ha visto l’aggressore andarsene su un Suv bianco, ha avuto la prontezza di annotare la targa. La vettura risulta intestata a una persona residente a Ostia, ma quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta, in casa non c’era nessuno.

Paola e Guido sono ancora sotto choc. «Lunedì è stato il nostro unico giorno di vacanza - dicono -, viviamo di pensioni minime e stiamo affrontando una dura malattia per cui Paola è molto debilitata. Eravamo felici per avere ritrovato qualche momento di serenità al mare, invece siamo precipitati in un inferno. Vogliamo denunciare quanto ci è accaduto perché non accada più - aggiungono -. Ci hanno detto che non sarebbe la prima volta che dei passanti sono stati vittime di aggressioni nella zona. Stavolta, qualche angelo ci ha protetto, ma non si può subire inermi».



 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero