Roma, proteste a San Francesco: degrado e rifiuti nella borgata che incantò Fellini

Roma, proteste a San Francesco: degrado e rifiuti nella borgata che incantò Fellini
Marciapiedi sconnessi, crateri lungo le strade, pochi bus e troppe macchine per un quartiere, quello di San Francesco, che - almeno sulla carta- dovrebbe essere accogliente....

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Marciapiedi sconnessi, crateri lungo le strade, pochi bus e troppe macchine per un quartiere, quello di San Francesco, che - almeno sulla carta- dovrebbe essere accogliente. Già perché nasce all’inizio degli anni ‘50, dopo una convenzione stipulata tra il Vaticano e il Comune, per dare ospitalità agli occupanti delle baracche lì dove doveva sorgere il Villaggio olimpico. Oggi, c’è poco di accogliente in questa borgata di cui si innamorò Federico Fellini che qui girò alcune scene delle “Notti di Cabiria”. Le case del Comune di Roma quasi cascano a pezzi, se non fosse per la manutenzione apportata da chi ci abita.


«E ora il Campidoglio vorrebbe metterle anche in vendita - dice uno dei residenti - ma non ne ha il diritto e noi non lasceremo le nostre abitazioni». Già il Comune, infatti non avrebbe voce in merito per la vendita di questi appartamenti (quasi 200 famiglie) perché il Villaggio è stato costruito con i soldi del Vaticano e dei benefattori. Tra questi anche nomi illustri come il principe Ranieri di Monaco, Alberto Sordi e il cantante Beniamino Gigli. Al Campidoglio - e anche al X Municipio - però spetterebbe la manutenzione delle strade, i collegamenti del trasporto pubblico, la pulizia dei marciapiedi. «Tutte cose che puntualmente vengono disattese -proseguono i residenti - la politica qui si affaccia solo quando c’è da prendere i voti».

LE RICHIESTE

Una piazza decorosa, cura del verde, la raccolta puntuale dell’immondizia e una miglior organizzazione del mercato settimanale. È quello che chiedono i residenti che nei mesi scorsi hanno anche organizzato assemblee cittadine per chiedere l’intervento delle istituzioni. «Anche la strada principale che è stata da poco riasfaltata - continuano gli abitanti della zona - è stata portata a termine dalle ditte che si occupano dei cavi telefonici e non da Comune e Municipio». «Gli spostamenti sono una sofferenza», la voce comune fra i pendolari che abitano questo microcosmo di realtà urbana punteggiato da industrie, marane, tenute, canali. Paesaggi che cambiano dopo una curva, in fondo a un saliscendi. Furti, bivacchi notturni, bottiglie e scritte ovunque. San Francesco è anche una piazza di spaccio dove i commercianti hanno paura e chiedono le telecamere: «Siamo stati abbandonati». «Presto un piano di riqualificazione e più controlli», replicano decisi dal X Municipio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero