Ostia, maxi-rissa tra ragazzine: calci, pugni e capelli strappati a 2 sorelle. Caccia a una minorenne di un clan

Ostia, megarissa tra ragazzine: calci, pugni e capelli strappati a due sorelle. Caccia a una minorenne di un clan
Che vuoi? Che guardi?». «Non ho detto nulla, stavo al telefono». Poi l'inferno. Si scatena una maxi rissa, tra ragazzine, tutte minorenni. Teatro...

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Che vuoi? Che guardi?». «Non ho detto nulla, stavo al telefono». Poi l'inferno. Si scatena una maxi rissa, tra ragazzine, tutte minorenni. Teatro dell'aggressione, il lungomare Duilio Ostia: è qui che poche sere fa è successo di tutto. Due sorelle vengono aggredite e pestate da una ragazzina, descritta nella denuncia alla Questura di Ostia come una sui «15/16 anni, alta circa 1,60 metri, pelle olivastra, capelli scuri, corporatura media, indossante una giacchetta bianca». Ma vengono picchiate anche da un branco. La rissa avviene all'esterno di un noto locale. Maria, nome di fantasia, racconta: «Improvvisamente mi sentivo tirare i capelli da dietro. Nel tentativo di divincolarmi, mi giravo constatando che era la stessa ragazza che poco prima mi aveva proferito le frasi anzidette. Lei non lasciava la presa, tanto che mi staccava una ciocca di capelli; io andavo a testa in giù e da quel momento, venivo presa a calci e pugni, anche sul volto, dalla predetta ragazza unitamente ad altre ragazze che nel frattempo erano sopraggiunte».


Qualcuno interviene per dividerle, Maria riesce ad andare davanti al Grattacheccaro e chiama la sorella Giulia (anche questo nome è di fantasia), che era in zona, per avvisarla dell'accaduto. Qui scatta una nuova, pesante lite.

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«Iniziava una nuova aggressione da parte delle ragazze del gruppo ai danni miei e di mia sorella - prosegue Maria -. Precisamente, la ragazza che ho sopra descritto di carnagione olivastra aggrediva mia sorella con calci e pugni, mentre io, inizialmente, cercavo di difendere mia sorella, non riuscendoci poiché il gruppo di ragazze era nettamente in sovrannumero: precisamente erano una decina. Poiché una delle ragazze si staccava dal gruppo per rincorrermi ed aggredirmi, io iniziavo scappare e, nel frattempo, mentre da lontano vedevo mia sorella soccombere al suolo per l'aggressione, notavo transitare una Volante della Polizia. A quel punto, tutto il gruppo di ragazze e ragazzi scappa».


Maria e la sorella Giulia sono state entrambe ricoverate all'ospedale Grassi di Ostia: 15 giorni di prognosi. Entrambe le sorelle sono sotto choc, hanno staccato tutti i social. Hanno fornito dettagli fondamentali agli agenti: soprattutto riguardo i profili social di un ragazzo ma anche della stessa ragazzina (gli agenti ora sanno esattamente i nomi utenti su Instagram), che in zona dicono «far parte di noto clan locale». La famiglia delle ragazzine chiede che gli aggressori vengano identificati. Soprattutto la ragazzina, che secondo le persone del luogo fa parte «di un noto clan locale».


 

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Il Messaggero