Nell’entroterra ostiense la raccolta differenziata “porta a porta” funziona a singhiozzo e, in più, molti dei residenti si dimostrano più incivili del previsto. Il...
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A lanciare l’allarme è il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, responsabile dell’assetto idro-geologico dei quartieri che in passato sono finiti più volte sotto mezzo metro d’acqua. «Certo è una cosa brutta da vedere e anche un danno ambientale - osserva il direttore generale del consorzio Cbtar, ingegner Dario Matturro - ma può costituire anche un pericolo. Se i sacchetti di immondizia, galleggiando o trascinati dall’acqua in caso di pioggia, raggiungono un ponticello, possono bloccarsi e costituire un tappo che blocca il deflusso e può creare problemi a monte».
Sono diversi i punti in cui il fenomeno cresce a vista d’occhio, da via Nicolini, a via di Bagnoletto, a via del Canale della Lingua e via Ermanno Wolf Ferrari. «E’ principalmente un problema di inciviltà oltre che di limiti al funzionamento del sistema da parte dell’Ama - conclude Matturro - Ci appelliamo alla sensibilità di quei cittadini affinchè capiscano che questa pratica può diventare rischiosa».
Alle proteste del Consorzio Axa che ha lamentato il fatto che «per liberarsi dell'immondizia gli abitanti degli altri quartieri non trovano di meglio che scaricarla dentro e fuori i nostri cassonetti», l’azienda municipalizzata per l’ambiente ha risposto che «la fase iniziale del nuovo sistema di raccolta porta ad accumuli di rifiuti in prossimità delle postazioni di cassonetti a causa di utenti che non effettuano la esposizione del porta a porta; con il tempo, a seguito di controlli e con il presidio del servizio tale situazione va via via migliorando». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero