Ostia, abolita la parola biglietteria e obbligo di fasciatoio negli stabilimenti

Ostia, abolita la parola biglietteria e obbligo di fasciatoio negli stabilimenti
Nuove direttive in fatto di orari, fruibilità e servizi ai disabili nell'ordinanza che disciplina le attività balneari sulle spiagge di Ostia. ...

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Nuove direttive in fatto di orari, fruibilità e servizi ai disabili nell'ordinanza che disciplina le attività balneari sulle spiagge di Ostia.








Niente biglietterie all’ingresso degli stabilimenti, fasciatoi per bambini obbligatori e diritto di accedere ai servizi igienici dello stabilimento anche se non si è clienti, purchè disabili o mamme con bambini sotto i tre anni d’età. Inoltre, i servizi balneari devono cessare alle 19,00 ma gli impianti devono restare aperti fino alle 22,00 per consentire comunque l’accesso all’arenile.



Sono alcune delle novità contenute nell’annuale ordinanza balneare firmata dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, il 24 aprile e finalmente resa pubblica attraverso l’Albo Pretorio del Campidoglio. L’ordinanza numero 89 sulle “Norme e disposizioni per il litorale marittimo di Roma Capitale”, come ogni anno prescrive obblighi nei confronti dei concessionari e diritti da parte degli utenti. Ovviamente viene ribadita tutta la disciplina del passato legata al rispetto del Codice della Navigazione in fatto di libero accesso, di sicurezza, di prescrizioni e di comportamenti consentiti sull’arenile ma la novità sostanziale quest’anno è rappresentata dal comma 5 dell’articolo 7: “E’ fatto divieto di apporre all’ingresso dello stabilimento indicazioni - quali, a mero titolo esemplificativo, biglietteria, biglietti, ticket, titoli d’ingresso, in qualunque lingua espresse – comunque idonee a indurre in errore in ordine alla totale gratuità dell’accesso e del transito per raggiungere la battigia. Negli orari d’apertura è fatto altresì divieto di chiudere o di ostacolare in alcun modo l’ingresso dello stabilimento destinato al libero accesso e transito mediante cancelli, porte, barriere, tornelli e, comunque, qualsivoglia istallazione atta a selezionare gli ingressi pedonali”.



Articolata e contraddittoria la norma che regola, poi, l’orario d’apertura delle spiagge. Al comma 2 dell’articolo 7, infatti, si spiega che “l’accesso alla battigia è libero e gratuito mediante gli accessi degli stabilimenti balneari dalle ore 7,00 alle 19,00. Nondimeno, in mancanza di un fruibile varco pubblico di accesso sito a non oltre 150 metri lineari dall’ingresso dello stabilimento destinato al libero accesso e transito, l’accesso alla battigia mediante tale ingresso è consentito fino alle ore 22,00”. Cioè, i gestori degli impianti dovranno tenere aperti i cancelli fino alle 10 di sera anche senza attività interne.



Un capitolo a parte è dedicato ai diritti dei disabili e delle mamme. All’articolo 8, per esempio, si liberalizza il posizionamento di passerelle e percorsi: infatti, i concessionari per garantire la mobilità interna agli stabilimenti dovranno “predisporre altri percorsi sulla spiaggia, anche se i predetti non risultano riportati nel titolo concessorio “. Non solo, “è fatto obbligo ai concessionari di dotare almeno uno dei servizi igienici di fasciatoio, apponendo idonea indicazione all’ingresso”. Infine “è altresì fatto obbligo ai concessionari di consentire l’uso dei servizi igienici a tutti i disabili e a tutte le mamme di bambini di età inferiore ai tre anni che ne facciano richiesta ancorchè non siano utenti del relativo stabilimento”.


I concessionari che non si attengono alle regole saranno sanzionati con multe comprese tra 25,00 e 500,00 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero