Domenico Vulpiani sarà commissario per la terza volta. L'annuncio a sorpresa arriva direttamente dal prefetto che a Ostia guida la gestione straordinaria dopo lo...
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L'ACCORDO
Alla base della decisione, ci sarebbe una serie di contatti avviati dal Ministero dell'Interno che avrebbe chiesto la disponibilità al prefetto di proseguire il suo percorso anche dopo la fine del commissariamento per mafia. Non arriverà un'altra figura tecnica ma ci sarà la conferma dell'attuale gestione. Il dopo Vulpiani lo stabiliranno gli elettori le urne. E la data delle elezioni resta, comunque, un'incognita. I tempi non sarebbero maturi per andare al voto in autunno ed è più che probabile che il mandato di Vulpiani possa estendersi fino alla primavera del 2018, quando a Ostia la tornata amministrativa insieme alle politiche. Un altro anno, in buona sostanza con il «Vulpiani Ter» che arriverà, così, a scadenza tra febbraio e marzo. Il bilancio dell'operazione «bonifica» di Vulpiani è positivo. Rispetto delle regole e ordine nella pubblica ammistrazione, sono state le linee guida della commissione straordinaria. «Non si risana una situazione in pochi mesi - ha proseguito Vulpiani- noi stiamo avviando un programma il cui obiettivo è quello di rimettere la barca in rotta». La priorità resta la valorizzazione del mare libero e fruibile da tutti. La scia di sequestri che ha interessato gli stabilimenti porterà presto alla decadenze di molte concessioni. «L'obiettivo è quello ci creare un ciclo irreversibile -continua Vulpiani- una volta avviato il processo non si dovrebbe tornare indietro, anche dopo la fine del commissariamento: dalle spiagge, al commercio, al progetto di riqualificazione delle aree degradate». Per questo sul litorale è partito un piano straordinario di sicurezza che interesserà tutto il territorio. A partire da Ostia Nuova, dove le roccaforti dei boss stanno crollando. Ma è sulle spiagge che si consumano i veri interessi.
IL PROGRAMMA
Ed è proprio sul fronte mare che si combatte la battaglia più delicata. L'amministrazione, dopo il primo abbattimento delle cabine allo stabilimento Elmi sta monitorando il progetto che potrebbe nuovamente subire modifiche. «Dobbiamo stare attenti alla speculazione commerciale- hanno spiegato dal X municipio- per questo abbiamo chiesto maggiore tempo per poter esprimerci a riguardo». «Continuerò la cura per guarire il male di Roma dal malaffare - ha proseguito il numero uno di via Claudio- e non ce ne andremo finchè non l'avremmo vinta su clan e abusi. Abbiamo fatto tanto il cancro della criminalità non è stato ancora del tutto estirpato ma siamo sulla buona strada grazie alle tante iniziative messe in campo. E poi - ha concluso Vulpiani- c'è il lungomuro da abbattere. Solo allora ce ne potremmo andare».
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Il Messaggero