Ostia, Acilia e Infernetto, i banditi delle farmacie erano il braccio armato dei Fasciani

I banditi dopo una delle rapine
Specializzati in rapine, erano il braccio armato dei Fasciani. A loro disposizione soldi e un arsenale, con tanto di armi considerate «da guerra». Emergono nuovi...

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Specializzati in rapine, erano il braccio armato dei Fasciani. A loro disposizione soldi e un arsenale, con tanto di armi considerate «da guerra». Emergono nuovi sviluppi investigativi all’indomani dell’arresto dei tre banditi che erano diventati l’incubo di tabaccherie, farmacie e supermercati ad Acilia, Axa, Casal Palocco e Infernetto. Un’operazione delicata portata a termine dai carabinieri del Gruppo Ostia. La banda del T-Max grigio, come è stata ribattezzata la batteria di rapinatori, era agli ordini dei Fasciani. Uno degli arrestati, classe 1972, era in contatto con Federica Fasciani, figlia di Giuseppe e nipote di “don” Carmine”, capo della cosca e in carcere per associazione di stampo mafioso. È parlando con lei al telefono che il bandito riferisce di un episodio criminale in cui è stato coinvolto con l’autista del boss. Una sparatoria. «Ho sparato un fuoco d’artificio, capisci a me», dice il 48enne. I carabinieri del Gruppo Ostia, agli ordini del colonnello Pasqualino Toscani, non hanno trascurato - come consuetudine - nessun dettaglio nella ricostruzione degli eventi che ha poi portato ad assicurare alla giustizia i tre malviventi.


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«Spietati», come li ritrae l’ordinanza della giudice Paola Di Nicola Travaglini. 

«Le persone che hanno subito i loro reiterati delitti avranno ingenti danni di carattere psicologico - scrive il Gip - proprio per le modalità dei fatti con pistole puntate. Le grida di aiuto e di paura non hanno mai condotto ( i banditi, ndr) a fermarsi né a mostrare qualche sprazzo di umanità». Nemmeno la presenza di bambini nelle attività che svaligiavano li ha distolti dalle loro violenze. Erano in possesso di un vero «arsenale»: una pistola semiautomatica “Beretta” cal. 40 s.w. (risultata provento di furto) e relativo munizionamento, una pistola semiautomatica “Bernardelli” cal. 7,65 con matricola abrasa, una pistola lanciarazzi, un fucile automatico “Beretta” calibro 12, con calciolo tagliato e canna mozzata, numerose munizioni di vario calibro. Con l’indagine, coordinata coordinata dal procuratore aggiunto Lucia Lotti, i carabinieri del Gruppo Ostia hanno assestato un nuovo alla lotta contro i clan sul mare di Roma. Un assedio continuo da parte dei militari del Lido che ogni giorno continuano a togliere fiato alle organizzazioni criminali.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero