Ostia, costretta a prostituirsi per 10 ore al giorno: arrestato il suo aguzzino

Polizia a Ostia (foto Mino Ippoliti)
Fratture ed ecchimosi. Era ridotta così la giovane romena che viveva in un alloggio di fortuna a Ostia, privata del cellulare, picchiata e costretta a prostituirsi per 10...

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Fratture ed ecchimosi. Era ridotta così la giovane romena che viveva in un alloggio di fortuna a Ostia, privata del cellulare, picchiata e costretta a prostituirsi per 10 ore al giorno. alla fine è riuscita a fuggire, è stata soccorsa e ha raccontata la storia di violenza che ha vissuto: trasferita dalla Romania a Roma con il sogno di una vita migliore, costretta a prostituirsi. Il suo aguzzino, P.S.R., romeno di 26 anni, è stato arrestato dalla Polizia di Stato.


DA BADANTE ALLA STRADA - Le indagini degli agenti del Commissariato Lido, diretto da Rossella Matarazzo, sono iniziate a seguito di una segnalazione giunta al numero di soccorso pubblico, di una ragazza ritrovata, contusa e impaurita, in una proprietà privata all’infernetto. Portata in ospedale  grazie a un interprete gli agenti del Commissariato sono venuti a conoscenza della vicenda. La ragazza ha riferito di aver conosciuto un suo connazionale che, dopo qualche tempo, l’ha convinta a trasferirsi con lui in Italia promettendole un lavoro come badante. Una volta in Italia, però, la situazione si è rivelata ben diversa da quella prospettata. 


LA FUGA E L'ARRESTO - Fin quando, approfittando di un attimo di distrazione del suo aguzzino, è riuscita a fuggire e, scavalcato un cancello, ha corso per centinaia di metri riuscendo a nascondersi nella proprietà dove è stata poi ritrovata. Soccorsa in ospedale, i medici le hanno riscontrato fratture ed ecchimosi guaribili in 30 giorni. Sono quindi iniziate le indagini degli investigatori, che hanno confermato quanto denunciato dalla vittima e le sue accuse nei confronti del 26enne, colpito nel frattempo da ordinanza di custodia cautelare emessa dall’autorità giudiziaria e resosi nel frattempo irreperibile. Il suo tentativo di sottrarsi all’arresto è durato ben poco. I poliziotti, infatti, lo hanno riconosciuto mentre camminava in via di Castel Porziano e lo hanno arrestato. Condotto presso la casa circondariale di Regina Coeli, è stato posto a disposizione dell’autorità giudiziaria, alla quale dovrà rispondere di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.
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Il Messaggero