Ostia, scambio di persona da incubo: coppia accusata di 10 rapine commesse da altri

Ostia, l'odissea della coppia finita dieci volte a processo per rapine mai commesse
C'è in giro una coppia che da anni ruba collier e diamanti nelle gioiellerie di mezza Italia e ha messo mano a un malloppo da centinaia di migliaia di euro. E ce...

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C'è in giro una coppia che da anni ruba collier e diamanti nelle gioiellerie di mezza Italia e ha messo mano a un malloppo da centinaia di migliaia di euro. E ce n'è una che, invece, continua a collezionare processi per i colpi eseguiti dall'altra, e si sta riducendo sul lastrico per affrontare le spese giudiziarie per reati mai commessi. I primi colpevoli, gli altri innocenti. Evidentemente troppo simili.


Più che un errore giudiziario è un orrore quello che da sei anni si ritrovano a vivere Matteo Greco e Sharon De Angelis, due trentenni di Ostia, genitori di due bambini, finiti dieci volte sotto accusa per furti in gioielleria mai commessi da loro per la sola colpa di essere come l'altra coppia moro e robusto lui e bionda e minuta lei. In sei casi hanno spuntato l'assoluzione, in un altro sono stati ritenuti innocenti prima di finire a processo. Mentre per altri tre attendono la sentenza, che si augurano assolutoria, considerate le precedenti. Una è emblematica. È il novembre del 2016 quando Matteo e Sharon vengono accusati di aver rubato gioielli per trentacinquemila euro in una oreficeria di Civitavecchia. Nella richiesta di archiviazione il pm Lorenzo Del Giudice si limita a scrivere tre righe. «La tempestiva esecuzione della perquisizione», sintetizza il magistrato, «ha consentito di acquisire elementi utili per la difesa: lo stato di gravidanza della donna e la barba lunga dell'uomo».

«Due elementi - conclude il pm - che portano ad escludere che gli indagati siano i responsabili dei furti nelle gioiellerie». La coppia dei ladri veri, infatti, era senza pancia e senza barba. Gli avvocati Regina Tirabassi e Alessia Sangiorgio, che assistono la coppia, stremati da procedimenti da Vasto a Chieti passando per Terni e L'Aquila, alla fine hanno fornito pure un consiglio extragiuridico. «Il ladro vero è più alto di quasi trenta centimetri, ed è molto più massiccio di Greco», ha detto Tirabassi, «allora gli ho consigliato un bel barbone lungo per differenziarsi ulteriormente». L'altro asso nella manica delle due penaliste è una perizia antropometrica effettuata da un esperto dei Ris di Roma su delega di un magistrato di Viterbo.
«Non c'è compatibilità tra i veri ladri e la coppia indagata», è stata la lapidaria conclusione, dopo aver confrontato 133 immagini. Intanto i veri ladri restano liberi. Matteo Greco invece è anche finito in carcere per due mesi. Mentre la compagna si è salvata con i domiciliari, appunto, perché in gravidanza. Un errore, è stato stabilito dopo.

Adelaide Pierucci
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Il Messaggero