Ostia, si sbriciolano le case comunali

Ostia, si sbriciolano le case comunali
Pezzi di cornicioni che si staccano dai balconi e l’intonaco delle facciate esterne che si corrode a causa della salsedine e della mancata manutenzione. Ancora paura alle...

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Pezzi di cornicioni che si staccano dai balconi e l’intonaco delle facciate esterne che si corrode a causa della salsedine e della mancata manutenzione. Ancora paura alle case comunali di Ostia Nuova, dove ieri mattina si è sfiorata la tragedia. L’ultimo crollo si è registrato alle prime ore della mattina al civico 22 di via Guido Vincon. «Solo per una fatalità non ci sono stati feriti - racconta un’inquilina del secondo piano - in quella fascia oraria di solito i ragazzi escono per andare a scuola. Poteva essere un dramma». Parti di cemento si sono sgretolate sulle mattonelle del cortile del palazzo.


IL SOPRALLUOGO
Una squadra della polizia locale di Roma Capitale è arrivata sul posto insieme ai vigili del fuoco. Gli agenti del X gruppo Mare hanno transennato l’area, mentre i pompieri hanno effettuato alcune verifiche sulla stabilità dell’edificio. Della questione è stato interessato anche l’ufficio tecnico del municipio che invierà un team di periti che dovranno valutare l’idoneità statica e le condizioni dei muri portanti. I residenti da tempo a gran voce richiedono maggiore attenzione da parte del Campidoglio che di manutenzione da queste parti non ne fa da tempo. I condomini che affacciano nel quadrante a ridosso di piazza Gasparri soffrono tutti della stessa malattia: crepe e infiltrazioni.

LA RABBIA

«Le nostre case cadono letteralmente a pezzi - ammette una delle affittuarie - per il comune di Roma siamo ormai cittadini di serie B. Spero non bisogna aspettare il morto per intervenire». È estremamente preoccupante anche lo stato in cui versano diversi palazzi di via Enea Picchio, con i balconi inclinati in modo anomalo, cedimenti in corrispondenza dei ferri d’armatura, lastre di cortina saltate. «Nella notte - denuncia un altro residente che abita all’ultimo piano - si sentono inquietanti scricchiolii. Abbiamo paura a dormire nelle nostre case: da anni segnalo al Campidoglio e al Municipio X la condizione in cui versano questi immobili ma non è successo nulla». Sui palazzi di edilizia residenziale pubblica, coinvolti nel caso «Affittopoli», c’è un fascicolo aperto all’ufficio patrimonio del comune di Roma. Il sospetto è che le «Case di Ricotta», come vengono chiamate le costruzioni Armellini a Ostia Ponente, siano state costruite con un’aggiunta di sabbia del mare per allungare il cemento, rendendole così fragili. I palazzi continuano però a essere al centro delle trattative economiche tra Roma Capitale e le varie società di gestione, e agli atti manca ancora un piano di recupero straordinario degli immobili. Mirko Polisan Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero