Un'altra casa popolare occupata da esponenti del clan Spada è stata sgomberata questa mattina a Ostia. L'azione, a cui hanno preso parte circa 150 vigili di Roma...
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L'operazione di oggi, coordinata dal comandante generale della polizia locale Antonio Di Maggio, si inserisce «in un'ampia attività di recupero del patrimonio immobiliare comunale e di sottrazione dello stesso all'illegittima gestione da parte di sodalizi criminali a carattere familiare», spiega il Campidoglio. E la prima cittadina rivendica: «Abbiamo avviato questa stagione di sgomberi un pò più serrati. Da qualche mese abbiamo riavviato pratiche che erano inspiegabilmente ferme da anni.
Quello che non è stato fatto prima lo stiamo facendo noi, per riportare quel minimo di legalità che credo sia alla base di una convivenza civile in una grande città». È proprio Raggi a diffondere i dettagli dello sgombero: nell'abitazione «vivevano la compagna e i figli di Silvano Spada, mentre quest'ultimo è attualmente agli arresti in carcere. In sua assenza, i familiari hanno continuato indisturbati a occupare l'abitazione». Plaude anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti: «Lo sgombero di un'altra casa occupata illegalmente a Ostia da esponenti del clan Spada rappresenta un altro irrinunciabile passo verso la legalità. La lotta alle mafie non si ferma e non è negoziabile. Come Regione Lazio siamo sempre in prima linea su questo tema, con l'obiettivo di riconsegnare gli spazi alla collettività e farne luoghi di aggregazione, confronto e crescita». Mentre il gruppo pentastellato in Comune promette: «Sono trascorsi appena 5 giorni da quando abbiamo sgomberato, sempre a Ostia, una casa popolare che era occupata da circa 10 anni da Vincenzo Spada. A Roma non c'è più spazio per chi vive nell'illegalità. Le case vanno assegnate a chi ne ha diritto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero