Pronti a difendere la spiaggia nudista fino all'ultimo granello di sabbia. I frequentatori dell'oasi naturistica di Capocotta non ci stanno e continuano a lottare...
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«Sono stata proprio io a comprare i sacchetti di sabbia - commenta Veronica Ciotoli, gestore della struttura - per salvaguardare la spiaggia e tutelare il paesaggio dunale. Sono stata anche convocata dalla Capitaneria di Porto per spiegare le mie ragioni. E' un accanimento dell'amministrazione verso chi ha lavorato bene e nelle regole».
Tra i nudisti, oltre alla raccolta firme, è partita anche una petizione on line su change.org e in molti hanno già aderito. L'amministrazione non sembra tentata in nessun modo a fare un passo indietro anche se qualcuno, tra gli utenti dell'oasi naturista, suggerisce un ridimensionamento del chiosco bar. «Così grande - sostiene uno degli habituè - occupa troppo spazio, magari con una riduzione nella metratura si può trovare il giusto compromesso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero