Si a strutture di legno da poter rimuovere e no ai mini-cottage dotati di doccia e lavabo. Saranno le cabine degli stabilimenti balneari il nuovo fronte dei controlli che il X...
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«Stiamo rivedendo tutte le autorizzazioni per il posizionamento delle cabine- fanno sapere dal municipio- e da quanto abbiamo appurato finora sono pochi i gestori che rispettano le regole».
LE REGOLE
Una valutazione tecnica fatta dalla direzione prevede infatti che le cabine devono essere utilizzate solo come spogliatoi e non come mini appartamenti con docce e bagni. In realtà, secondo la relazione predisposta dagli architetti del municipio, all'interno delle cabine sarebbe vietato anche poter mangiare. «Non sono locali adatti per poter pranzare ammettono da piazza della Stazione Vecchia- si stratta di pochi metri quadrati che non hanno luce e dove le coperture di legno provocano un aumento delle temperature». La super-commissione dei tre prefetti resta dunque intransigente sul rispetto delle regole, dopo che per anni le spiagge sono state al centro di interessi e commistioni tra imprenditori privati e mala politica. Stabilimenti balneari che sono stati trasformati in resort e su cui, secondo il X municipio, abusi e illeciti sono passati inosservati fino ad ora. Una task force della polizia locale e di tecnici del comune è pronta ad essere schierata per passare sotto la lente di ingrandimento allacci, scarichi e materiali con cui sono realizzate le cabine. «Quelle che non rispecchiano i nostri requisiti è il diktat che arriva da via Claudio- saranno considerate non a norma». I dati raccolti saranno poi inseriti nel dossier a cui sta lavorando il X. La posizione di ogni stabilimento sarà poi valutata ulteriormente dai singoli uffici che intraprenderanno i provvedimenti del caso, compresa la revoca della concessione balneare. Lo stesso atto che una settimana fa fu notificato al titolare dello stabilimento Med, che ha presentato ricorso al Tar, e che potrebbe ben presto riguardare altri sei lidi nei cui confronti resta ancora aperto la procedura di decadenza. A finire sotto il microscopio dei controlli saranno anche le piattaforme che ancorano le cabine alla sabbia.
«Deve essere garantita la facile rimozione- proseguono dal municipio- e non potranno essere accettati materiali come cemento e calcestruzzo». L'indagine avviata dal X municipio si abbatte come l'ennesima scure sul capo dei balneari, già alle prese con vicende giudiziarie e procedimenti amministrativi in corso. «Stiamo anche valutando se delle cabine possa essere consentito l'affitto stagionale o solo l'uso transitorio conclude lo staff di tecnici- con l'aggravante che quelle cabine che hanno all'interno accessori e sanitari sono da considerarsi inamovibili e si identificano come opere di difficile rimozione per la quale è previsto l'incameramento da parte dell'agenzia del demanio dello Stato e quindi il relativo pagamento dei canoni demaniali». E a Ostia con la scusa della «facile rimozione» si eludono le tasse.
SPIAGGE LIBERE
Ma legalità è la parola d'ordine per Vulpiani e i commissari che continuano in prima linea la loro lotta contro gli abusi in spiaggia. Così si combattono le irregolarità, grazie anche al filo diretto che si è creato tra municipio e procura di Roma, dove ancora pende il fascicolo d'inchiesta coordinato dai pm Nardi e Dall'Olio. Nessuno sconto nemmeno per le spiagge libere, alcune delle quali andranno a bando tra pochi mesi. Tra queste ci sarà anche il Faber Beach, lido sequestrato al clan Fasciani e assegnato attraverso un'asta giudiziaria, il cui affidatario adesso è proprio il X municipio. Quel lido è tornato ad essere un bene del comune perché la vendita avrebbe dovuto interessare solo il bar e il ristorante ed escludere l'attività balneare. Delicata anche la situazione della spiaggia Hakuna Matata, su cui pesavano pure i controlli della commissione d'accesso prefettizia, incaricata del dossier su Roma, sequestrata nel luglio scorso. Era stata data in sub-concessione da Mauro Balini al narcotrafficante Cleto di Maria. La stagione estiva volge al termine così come era iniziata tra sequestri e ispezioni.
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Il Messaggero