Ostia, aggressioni continue agli autisti dei bus: «Più controlli o non lavoriamo più»

Un autobus a Ostia
L’ultimo ad aver aggredito un conducente dei bus Atac sul litorale è stato arrestato l’altra sera a Casal Palocco dai carabinieri del Gruppo Ostia. Ma i raid...

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L’ultimo ad aver aggredito un conducente dei bus Atac sul litorale è stato arrestato l’altra sera a Casal Palocco dai carabinieri del Gruppo Ostia. Ma i raid nei confronti degli autisti sono continui, tanto da far scattare le proteste dei conducenti, che ora sono pronti a mobilitarsi contro il Campidoglio: «Vogliamo più sicurezza sui nostri mezzi, altrimenti incroceremo le braccia e non lavoreremo per giorni», dicono alla capolinea della stazione Lido Centro di Ostia. I conducenti si sentono troppo esposti e sono convinti che l’amministrazione comunale non li tuteli abbastanza.

«Noi - dicono alcuni dipendenti che preferiscono restare anonimi per non incorrere in provvedimenti disciplinari da parte di Comune e azienda - siamo sempre più a rischio. Abbiamo paura di uscire perché sappiamo che è molto alta la probabilità che possa accaderci qualcosa». La media delle aggressioni e dei raid contro i conducenti di bus è molto alta: si calcolano almeno due casi al mese.

Sull’episodio avvenuto poco più di un mese fa a Casal Palocco, i carabinieri del Gruppo Ostia, agli ordini del colonnello Pasqualino Toscani, hanno individuato il responsabile, dopo un’attività di indagine attenta e articolata. Si tratta di un cittadino bengalese di 21 anni denunciato a piede libero, colpevole del danneggiamento ai danni di un autobus di linea: lo 014. I fatti sono avvenuti in via di Casal Palocco quando un’automobilista, a seguito di una banale lite per il mancato rispetto di una precedenza, ha scagliato delle pietre e una bottiglia contro la vettura della linea 014, rompendogli il parabrezza e ferendo anche lievemente l’autista. Il giovane si era poi dato subito alla fuga facendo perdere le proprie tracce. La scrupolosa analisi dei filmati della videosorveglianza della zona e le testimonianze rilasciate dai passeggeri e dall’autista, hanno consentito di risalire all’identità del violento, mettendolo di fronte alle sue responsabilità e denunciandolo al Tribunale di Roma.
Gli autisti Atac del litorale alle prese con le cosiddette «linee della paura». «Linee come il 70, il 709, lo 014, lo 01 e lo 015 - ammette uno degli autisti - non perdonano. Dovremmo girare con l’elmetto. Assomigliano a una roulette russa e quando arrivi al capolinea dell’ultima corsa puoi ritenerti fortunato». Il problema è anche legato alle baby-gang. Da Casal Bernocchi a Dragoncello, ogni notte lo stesso incubo: ragazzi che infastidiscono gli altri passeggeri e spadroneggiano sui sedili bevendo alcool e fumando. «Non è capitato solo una volta - racconta M. S., autista Atac da più di venti anni- ormai è la routine. Anche io sono stato vittima di un’aggressione».

La situazione si fa più pesante davanti ai capolinea, quando i conducenti sono a riposo e il motore è spento. Alcuni sono off limits e inaccessibili per tutti. Tra i più temuti dagli autisti, ci sono quelli di via Baffigo dove sosta lo 05 e quello dello 03, teatro di liti e minacce. «Non è la prima volta che siamo presi di mira sui nostri mezzi - fa sapere D.P. un altro conducente - basta farsi un giro la sera su una delle tratte più a rischio e può capitare davvero di tutto. Ogni volta che termino una corsa, tiro un sospiro di sollievo». E intanto c’è chi chiede l’installazione di telecamere di videosorveglianza sugli autobus.
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Il Messaggero