Mosaici antichissimi abbandonati, tra vegetazione incolta e rifiuti. Murature a rischio crolli. Tasselli portati via dai turisti come niente fosse. Statue dimenticate da anni in...
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LE OPERE
Ostia, che è stata la prima colonia romana, ha al suo interno mosaici di grande valore: dal quadrangolare del frigidario, presente nel complesso delle terme dei Cisiarii, al Sacello - nei pressi della cosiddetta Porta Marina - uno dei mosaici policromi più antichi dell'età imperiale, realizzato in un periodo in cui a Roma ancora prevaleva la tecnica delle tessere bianche e nere. E ancora: il Trionfo di Nettuno, nell'omonimo complesso termale, che raffigura il dio del Mare alla guida di quattro ippocampi, circondato da mostri marini, nereidi e tritoni. Ostia Antica, insomma, racchiude tesori dall'enorme pregio archeologico e artistico che però secondo la Fiavet non sarebbero custoditi nel migliore dei modi. Anzi. «Molte aree - dice ancora Costanzo - sono completamente ricoperte dalla vegetazione che devasta le costruzioni in muratura antica, mettendole a rischio crolli. Molti mosaici sono coperti da anni, in attesa di restauri; altri sono a rischio per le radici della vegetazione incolta; altri dopo essere stati spostati dai luoghi d'origine sono abbandonati al degrado in attesa di manutenzione. Molte aree poi sono chiuse e le statue antiche giacciono in stanze vuote, invisibili al pubblico». E capita invece che le opere visibili, perché non sempre custodite a dovere, secondo la Fiavet, siano prese di mira dai visitatori. «Più di una volta abbiamo notato turisti portare via tasselli dei mosaici come souvenir senza che nessuno intervenisse».
L'ALLARME
Secondo le imprese del turismo «è inaudito che tanta preziosità non venga valorizzata e si rischi di vedere danneggiato per sempre un insieme di capolavori di valore inestimabile». Da qui l'appello al ministro dei Beni culturali Massimo Bray e al sindaco di Roma Ignazio Marino «affinché si mettano subito al lavoro perchè, come per Pompei, anche il sito archeologico di Ostia antica abbia risorse adeguate per la conservazione e la valorizzazione. Perché siamo tutti contenti per lo stanziamento, dopo tanti crolli, dei 105 milioni di euro di fondi europei per il sito in provincia di Napoli, ma non possiamo permetterci che un gioiello a due passi dalla Capitale vada perduto. E non c'è più tempo da perdere».
A Marino e a Bray le agenzie turistiche chiedono anche di impegnarsi perché Ostia Antica venga riconosciuta come sito Patrimonio dell'Umanità Unesco, al pari di Pompei e del centro storico di Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero