Stavolta hanno proprio esagerato: i predoni del rame con la loro incursione hanno messo sotto rischio un bacino di migliaia di abitazioni. ...
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Il furto è di tale gravità che il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano Cbtar, responsabile dell’assetto idrogeologico del litorale, ha avvertito il Prefetto di Roma e allertato la Protezione civile. I ladri, infatti, hanno svuotato dei fili elettrici la stazione di sollevamento delle acque reflue di Bagnolo, ad Acilia, sulle rive del Tevere. Sono stati portati via quintali di rame e bruciati i quadri elettrici per un danno di qualche centinaio di migliaia di euro, mettendo a rischio un’ampia zona in caso di pioggia.
La funzione di quell’impianto di idrovore è di convogliare le acque di falda al Tevere e quindi mantenere asciutti i quartieri circostanti. Il fermo delle pompe, pertanto, è allarmante anche in condizioni di tempo mite. In caso di pioggia o di bomba d’acqua il pericolo di allagamenti è altissimo. Il Consorzio di Bonifica sta attivando il generatore di riserva ma non basterà e si spera che si possa disporre entro breve di altre pompe.
Intanto prosegue da giovedì 16 ottobre l’occupazione dell’aula consiliare del X Municipio da parte dei Comitati di quartiere come segno di protesta contro le amministrazioni che poco o nulla stanno facendo per fronteggiare il rischio idrogeologico e gli allagamenti continui dell’entroterra ostiense. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero