San Camillo, i lavoratori occupano la direzione generale: «Al pronto soccorso caos ingovernabile»

San Camillo, i lavoratori occupano la direzione generale: «Al pronto soccorso caos ingovernabile»
Decine di barelle, una attaccata all’altra, talmente vicine che i medici faticano a muoversi e i pazienti quasi si sfiorano. C’è chi respira con le macchine, chi ha...

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Decine di barelle, una attaccata all’altra, talmente vicine che i medici faticano a muoversi e i pazienti quasi si sfiorano. C’è chi respira con le macchine, chi ha le flebo, chi si lamenta per il dolore o se ne sta immobile sul lenzuolo con gli occhi chiusi. Chi esce dal pronto soccorso dell’ospedale San Camillo racconta di «corridoi stretti e sale che scoppiano». Domenica poi la situazione è precipitata: i pazienti sono stati curati persino sui materassi. «Una vergogna», tuonano i parenti dei malati nella sala d'attesa.




E ieri la Rsu(rappresentanze sindacali unitarie) dell’azienda ospedaliera ha occupato la direzione generale: «Dopo il perdurare della grave emergenza che investe il Pronto Soccorso, dove i pazienti per ore stazionano sulle barelle, nei corridoi o su materassi allestiti all’occorrenza senza adeguata assistenza e a seguito dell’ennesima aggressione avvenuta nei giorni scorsi nei riguardi del personale diciamo basta. La politica dei tagli messa in atto dalla Regione, che perdura ormai da anni, limita le proprie azioni all’assunzione per questa azienda di 4 medici senza affatto considerare la carenza del personale infermieristico e le necessità di posti letto». E aggiungono: «La direzione aziendale ha chiesto 24 ore di tempo per presentare piani tesi alla soluzione della emergenza del sovraffollamento. Contestualmente chiediamo al presidente della Regione una immediata risposta, riguardo: la concessione delle deroghe al blocco del turn over; la rivalutazione della dotazione di posti letto; la presa in carico di misure atte alla tutela della sicurezza di operatori e utenti a partire dai servizi di vigilanza».



Dalla Regione la replica: «In merito al presunto affollamento del pronto soccorso dell’ospedale San Camillo si precisa che oggi, al momento del massimo afflusso, i pazienti in attesa erano 54 secondo i dati forniti dal direttore dell’azienda ospedaliera. I problemi esistono e li stiamo affrontando, di certo non c’è bisogno di creare allarmismi utili solo a conquistare visibilità». Non mancano le polemiche. «L’emergenza dei pronto soccorso della Regione è sotto gli occhi di tutti - tuona Fabrizio Santori, consigliere regionale e componente della commissione Salute - e sono settimane che la denunciamo, in particolare il grave contesto del San Camillo che, infatti, in assenza di interventi concreti, non ha tardato a manifestarsi con forme di protesta gravi e cui occorre dare risposte efficaci. La morte del bimbo all’ospedale Grassi di Ostia, solo l’ultimo dei numerosi casi registrati negli ultimi mesi, e i continui sovraffollamenti non scalfiscono l’immobilismo del presidente Zingaretti».

LE RICHIESTE


Dal sindacato infermieri Nursind del San Camillo, spiegano: «Chiediamo alla direzione generale un piano certo e duraturo che supporti la situazione critica del pronto soccorso; la ricollocazione del personale infermieristico idoneo alle mansioni proprie della qualifica di appartenenza e ora dislocati in altre aree. Inoltre chiediamo al Presidente della Regione lo sblocco del turn-over del personale infermieristico con le stesse disposizioni con cui sì è attuato lo sblocco a favore del personale medico». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero