Marco Prato, morto la scorsa notte suicida nel carcere di Velletri - dove si trovava in attesa di processo per l’omicidio di Luca Varani - aveva già tentato di...
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«Prato - secondo quanto riportato nella relazione della criminologa Flaminia Bolzan, consulente tecnica della procura di Roma che ha ricostruito il profilo e la personalità dell’imputato - è dichiaratamente e ostentatamente omosessuale, le sue amicizie di vecchia data sono costituite prevalentemente da donne. Fumatore, assume regolarmente alcool e cocaina, gli è stata sospesa due volte la patente per guida in stato di ebrezza, utilizza un toupet per nascondere un principio di calvizie; nei giorni trascorsi a casa di Foffo aveva indossato abiti femminili, scarpe con il tacco e una parrucca da donna di colore acceso». Secondo la criminologa, Prato - che aveva affermato «di essere attratto da individui di sesso maschile che si dichiarano eterosessuali» - avrebbe sviluppato anche una voglia di cambiare sesso. Ancora, stando alla consulente, presunte frustrazioni sofferte da Prato da bambino «hanno influenzato la sua proclività all’aggressione e alla violenza». L’udienza del processo che lo vedeva imputato per l’omicidio di Varani, era fissata per domani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero