Non si dà pace Manuel Foffo per quello che ha fatto. Una cosa «agghiacciante» l'ha definita al pm Francesco Scavo che per quasi quattro ore lo ha...
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Nel corso dell'interrogatorio, che si è protratto per tutto il pomeriggio, gli inquirenti hanno voluto fissare dei punti fermi in una vicenda che appare ancora piena di lati oscuri, soprattutto per quanto riguarda le responsabilità. In una saletta del carcere di Regina Coeli, Foffo ha risposto alle domande del magistrato soprattutto per quanto riguarda la fase successiva al barbaro assassinio di Luca Varani. Il buco di circa 36 ore intercorse tra l'omicidio e la decisione di Foffo di costituirsi ai carabinieri per confessare quanto avvenuto in via Igino Giordani. Al termine l'avvocato Michele Andreano, difensore del giovane, ha spiegato che il ragazzo «appare molto provato».
«Ancora non ricorda perfettamente i dettagli di questo terribile delitto e quindi abbiamo sospeso ma ci saranno ulteriori incontri con il pm. Manuel ha spiegato bene la sua posizione. Ricorda chiaramente cosa è accaduto in quella casa ma ancora ci sono ancora dei vuoti. Ha ribadito la sua versione, sulla dinamica non ci sono grandi variazioni siamo ora ai dettagli su quanto successo». Domani la 'parolà passa a Prato che verrà ascoltato dagli inquirenti. Si tratta del primo confronti diretto tra il pm e l'arrestato dopo l'interrogatorio di garanzia. Chi indaga spera di ottenere anche da lui una confessione piena su quanto compiuto nell'appartamento del Collatino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero