Omicidio Roma, un amico dell'assassino: «Marco? Un tipo un po' strano, ma dolce»

Marco Prato
Aveva fama di essere un gran seduttore, che non esitava a esercitare la sua influenza su chi si mostrava più debole. È questo il profilo che emerge su Marco Prato,...

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Aveva fama di essere un gran seduttore, che non esitava a esercitare la sua influenza su chi si mostrava più debole. È questo il profilo che emerge su Marco Prato, il 29enne che insieme all'amico Manuel Foffo, di 30 anni, ha seviziato e ucciso il 23enne Luca Varani in un appartamento al decimo piano di un palazzo in via Igino Giordani, al Collatino.


A spiegarlo è un amico del ragazzo, che racconta: «Conobbi Marco qualche anno fa, è una persona che sa essere molto dolce. Anche se poteva sembrare alle volte un pò instabile, sia a livello sentimentale che caratteriale. Ogni tanto aveva dei cambi di umore improvvisi. Era, almeno allora, il tipo che prima ti riempiva di attenzioni e poi spariva. Ma da qui a fare quello che ha fatto, ce ne passa».

L'amico di Marco non riesce proprio a capacitarsi di come quella persona, a cui vuole bene e a cui lo lega un affetto profondo, possa aver commesso un gesto tanto atroce: «Ultimamente ci sentivamo meno spesso, ma siamo comunque sempre rimasti in contatto. Quando ho letto la notizia non volevo, non potevo crederci. Marco è un po' strano, ma non è uno che ammazza. Anzi, è un buono».

E invece purtroppo ha ucciso, e lo ha fatto peraltro con una ferocia inaudita. Dopo aver commesso l'omicidio, Prato si è chiuso in un hotel di piazza Bologna dove ha tentato il suicidio ingerendo un tubetto di barbiturici. Con il suo complice ha raccontato agli inquirenti di aver agito sotto l'effetto di un mix micidiale di droga e alcol. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero