Non solo campi rom. Sul fronte legalità, il secondo segnale del Viminale e quindi della Prefettura sta per arrivare anche sugli immobili occupati da sgomberare. In questi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LO SPRINT
Adesso, la Prefettura vuole accelerare. Matteo Salvini a questo proposito anche ieri è stato netto: «Quello che muoverà la mia attività di ministro sul tema delle occupazioni abusive è il fatto che la proprietà privata è un diritto intangibile e su questo lavoreremo anche con alcune modifiche normative». È inoltre necessaria, ha concluso, «una rigorosa politica degli sgomberi, utile anche a ridurre il numero delle situazioni risalenti nel tempo, secondo i mirati percorsi previsti dalle vigenti disposizioni di legge che non escludo possano essere perfezionate, cambiate e migliorate». A Roma si contano oggi 92 stabili occupati abusivamente, 66 dei quali ad uso abitativo, oltre a 6.834 appartamenti e proprietà dell'edilizia residenziale pubblica.
LO SCONTRO
Ma proprio su questo tema c'è un conflitto tra Comune (M5S) e Regione (Pd). Rosalba Castiglione, assessora al Patrimonio della giunta Raggi in un'intervista a Il Messaggero ha accusato l'amministrazione di Nicola Zingaretti di «aver promesso alloggi popolari agli illegali per fini elettorali, noi siamo contrari». In quanto, «alcune delibere regionali prevedono che i nuovi alloggi dell'edilizia residenziale pubblica siano assegnati agli abusivi e a chi viene dai Caat, i vecchi residence. E solo dopo, in via residuale, a chi si è messo in graduatoria, pazientando per anni e rispettando tutte le procedure legali». Non solo: Castiglione ha anche parlato di «pizzo» tra gli inquilini illegali. Dalla Regione, l'assessore competente Massimiliano Valeriani risponde: «Queste dichiarazioni sono molto gravi e forse servono a coprire due anni di immobilismo del Comune di Roma nella gestione delle politiche abitative. I temi della legalità e della trasparenza non sono una prerogativa del M5S: se l'Amministrazione capitolina riteneva irregolare la delibera regionale, avrebbe dovuto impugnarla invece di lasciare per un anno nel cassetto 40 milioni di euro destinati all'emergenza abitativa di Roma».
L'INERZIA
Valeriani conclude che «vista l'inerzia del Comune di Roma, la Regione riacquisirà la disponibilità dei 40 milioni di euro con cui verranno finanziati progetti destinati all'emergenza abitativa. Tra le priorità, verranno realizzati anche interventi per il frazionamento di molte abitazioni del patrimonio Ater, con l'obiettivo di rispondere alle esigenze dei nuclei famigliari più piccoli, come coppie, single o separati, che necessitano di metrature contenute».
S. Can.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero