Roma, stretta sulle occupazioni: arrivano i primi 4 sgomberi

Roma, stretta sulle occupazioni: arrivano i primi 4 sgomberi
Il calendario degli interventi, o quantomeno l'ordine in cui saranno portati a termine, sarà stilato mercoledì, in Prefettura, nella riunione del Comitato...

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Il calendario degli interventi, o quantomeno l'ordine in cui saranno portati a termine, sarà stilato mercoledì, in Prefettura, nella riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Si partirà dall'edificio occupato di via Carlo Felice, dove l'ordinanza di sgombero il prossimo mese compirà 14 anni, per poi proseguire con gli altri punti in cima all'agenda preparata già dall'ex commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, a seconda delle priorità che saranno concordate tra i servizi sociali del Campidoglio e i responsabili dell'ordine pubblico nella Capitale. Tra i primi stabili su cui si interverrà ci sono anche quello di via Raffaele Costi, a Tor Cervara, l'ex fabbrica di penicillina di via Tiburtina e l palazzo dell'ex sede Inps di via Tuscolana, il primo per il quale è stato effettuato un vero e proprio censimento degli occupanti.


L'ACCELERAZIONE
La stretta decisa dal ministero dell'Interno sulle «occupazioni arbitrarie di immobili», porterà insomma a un'accelerazione del lavoro che l'amministrazione comunale ha già avviato da tempo, con i primi censimenti degli occupanti e la ricerca di soluzioni alternative per i nuclei familiari da sgomberare.


D'altronde il Viminale ha posto l'accento sulla «necessità di attendere agli sgomberi con la dovuta tempestività, rinviando alla fase successiva ogni valutazione in merito alla tutela delle altre istanze, nella consapevolezza che il consolidamento di situazioni d'illegalità possa recare un grave pregiudizio ad alcuni dei principali valori di riferimento del nostro ordinamento». Insomma, dal ministero ritengono che «l'esecuzione degli sgomberi forzati può certamente determinare immediati, ma evidenti e limitati, turbamenti dell'ordine pubblico», ma «la tolleranza delle occupazioni abusive, al contrario, può determinare situazioni di pericolo meno evidenti ma decisamente più gravi nel medio e nel lungo periodo».

L'AGENDA
La lista delle priorità comprende 15 immobili da sgomberare con maggiore urgenza, sui 74 censiti da Tronca due anni fa. Il primo intervento, sul quale Campidoglio e Prefettura stanno studiando le soluzioni migliori da qualche settimana, sarà quello sull'immobile al numero 69 di via Carlo Felice, strada di confine tra l'Esquilino e San Giovanni: di proprietà di Bankitalia, vuoto dal 1989, è l'edificio della Capitale occupato da più tempo. Nello stabile, teatro negli anni di vari episodi di cronaca nera, ci sono circa 80 persone, con una trentina di famiglie e una ventina di minori. La stessa società proprietaria, la Sidef, aveva confermato la propria disponibilità a «individuare eventuali soluzioni per gli occupanti», per sbloccare la vicenda.


Prossima allo sgombero anche la palazzina di via Costi, di proprietà privata, abitata da circa 150 persone prevalentemente provenienti dall'Africa e in parte dalla Romania. Qui sotto Ferragosto la polizia locale, insieme agli assistenti della Sala operativa sociale del Comune, ha avviato il censimento delle situazioni di maggiore fragilità in uno stabile già finito al centro della cronaca cittadina un anno fa, quando un grosso cumulo di rifiuti aveva preso fuoco generando un incendio le cui fiamme avevano l'immobile, costringendo gli abitanti a scappare. Anche adesso il palazzo si presenta circondato da cumuli di rifiuti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero